L'Unimog arrivato da più lontano è un modello 416 con doppia cabina, che dopo avere lavorato con i Vigili del Fuoco è stato acquistato e camperizzato dallo svedese Ingvar Palmquist, che per arrivare in Vanchiavenna ha viaggiato per una settimana. Ma lui non lo ritiene un problema, anzi: "In questa settimana ho visto panorami diversi, senza la frenesia che pervade molti viaggiatori. È stata una settimana vissuta solo per il piacere di viaggiare e senza l'angoscia di arrivare nel più breve tempo possibile". Altri 256 appassionati dell'Unimog la pensano probabilmente come lui, poiché alcuni modelli più anziani che hanno attraversato le Alpi viaggiano a velocità di 50-60 km/h. Il loro appuntamento italiano, il primo internazionale avvenuto nel nostro Paese, è stato organizzato dall'Unimog Club Italia, la delegazione tricolore del grande Unimog Club Gaggenau che conta diecimila soci in 38 Paesi del mondo.
Ogni anno, il club tedesco organizza un raduno internazionale, che generalmente avviene in Germania, con un paio di eccezioni in Svizzera e, ora, anche quella italiana. Somaggia, che è una frazione di Samolaco, aveva già ospitato un raduno nazionale di Unimog e l'amministrazione comunale ha accolto questo secondo evento, più ampio, in un terreno di 35mila metri quadrati, dove i partecipanti hanno anche potuto campeggiare. Infatti, molti Unimog una volta dismessi le attrezzature di lavoro sono stati trasformati in camper o supporti di tende. Per tre giorni, 3400 visitatori hanno potuto abitare questo paese provvisorio e ammirare veicoli di tutte le età e dimensioni. I due più datati sono altrettanti modelli 2010 del 1951 e del 1952, ossia costruiti dopo solo tre anni dall'inizio della produzione dell'Unimog. Il primo è di origine militare e ha lavorato per l'Esercito svizzero, il secondo ha due ruote gemellari in ferro per muoversi in terreni cedevoli.
"Il raduno Unimog Jahrestreffen 2019 Somaggia è stato un vero successo. Siamo riusciti nel nostro intento: regalare momenti unici tramite la condivisione della passione e attraendo anche i curiosi più distanti", ha dichiarato al termine dell'evento Pietro Anghileri, presidente dell'Unimog Club Italia. " La spettacolarità dell'evento è stata elogiata dalle autorità e dal presidente dell'Unimog Club
Gaggenau che già vorrebbe assegnarci una nuova data per un nuovo raduno mondiale. Inoltre il successo di questo evento ha avuto un risvolto nel sociale, infatti parte del ricavato verrà devoluto alla Cooperativa sociale Tremenda XXL gestita da Don Gigi Pini ed alla Galleria Storica dei Vigili del Fuoco di Chiavenna".
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