Le notizie sono ancora sommarie, ma tra i cinquanta indagati (tra cui diciannove persone arrestate questa mattina) ci sono, oltre che farmacisti, titolari e addetti d'imprese di commercio all'ingrosso di farmaci, anche alcuni autotrasportatori. Gli arresti sono avvenuti in Lombardia, Liguria, Toscana, Campania, Calabria e Sicilia. Le accuse variano dalla ricettazione al riciclaggio e al commercio internazionale di prodotti farmaceutici, per un valore complessivo di tre milioni di euro. I Carabinieri hanno anche sequestrato beni per 23 milioni. Le Autorità non hanno rivelato i nomi delle persone ed imprese coinvolte.
L'indagine è iniziata nel 2011 dopo alcuni furti di medicinali ospedalieri particolarmente costosi. Rubati in magazzini della provincia di Milano, sono stati trovati presso alcuni grossisti tedeschi. Seguendo le tracce di questi carichi, i Carabinieri (in collaborazione con le polizie tedesca, britannica e svizzera) sono arrivati a una società di commercio all'ingrosso di Monza, che operava come collettore del riciclaggio. Nella sede di questa impresa, gli inquirenti hanno trovato fatture emesse da altre società con sede in Gran Bretagna, Irlanda e Malta.
Queste società producevano false confezioni di medicinali in cui erano inseriti farmaci rubati. Dopo questo riciclaggio, i prodotti venivano immessi nei normali canali di vendita - oltre che in Italia - anche in diversi mercati europei, tra cui spiccano Germania e Bulgaria. Il ricavato era versato su conti correnti svizzeri tramite una società con sede nel Belize.
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