Il Governo ha confermato anche per il 2021 e il 2022 il bonus pubblicità, ossia il credito d’imposta fino del 50% sugli investimenti in inserzioni pubblicitarie su quotidiani e riviste, con un tetto massimo di 50 milioni di euro per il 2021. Precisiamo che il credito vale anche per i giornali, come TrasportoEuropa, che sono pubblicati solo online (mentre esclude le emittenti radiofoniche e televisive), a condizione che siano registrati al Tribunale e/o al Registro delle Comunicazioni (TrasportoEuropa soddisfa entrambe le condizioni).
Per accedere al beneficio le imprese, i lavoratori autonomi o gli enti non commerciali devono attendere un provvedimento attuativo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo avere presentato la domanda e ottenuto l’approvazione dell’Agenzia delle Entrate, i beneficiari potranno usare il credito d’imposta usando il modello F24 per la compensazione con tributi erariali e contributi.
La proroga del bonus pubblicità è contenuta nel comma 608 della legge 178/2020 (Legge di Bilancio 2021), che recita: “Dopo il comma 1-ter dell'articolo 57-bis del Decreto-Legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, è inserito il seguente: 1-quater. Per gli anni 2021 e 2022, il credito d'imposta di cui al comma 1 è concesso, ai medesimi soggetti ivi previsti, nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, entro il limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022. Alla copertura del relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, di cui all'articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198, nell'ambito della quota spettante alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ai fini della concessione del credito d'imposta si applicano le disposizioni del comma 1-ter del presente articolo e del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 maggio 2018, n. 90. Per le finalità di cui al presente comma, il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, di cui al citato articolo 1 della legge n. 198 del 2016, è incrementato di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022”.