L’ambizioso progetto svizzero Cargo Sous Terrain compie un importante passo in avanti, almeno dal punto di vista formale. La sua realizzazione è stata approvata dal secondo ramo del Parlamento federale, il Consiglio Nazionale, dopo il via libera arrivato a giugno 2021 dall’altro ramo, il Consiglio degli Stati. L’approvazione è il provvedimento necessario per avviare l’opera, che sarà completamente a carico dei privati. Infatti, la Confederazione ha già dichiarato che non parteciperà né al finanziamento né alla costruzione. Però la Legge impone che la società che gestirà l’infrastruttura abbia una maggioranza svizzera. I gestori dovranno garantire il principio di non discriminazione, ossia dovranno fornire il servizio a tutti, con pari condizioni d’accesso.
Rispetto al Consiglio degli Stati, il testo approvato dal Consiglio Nazionale mostra alcune differenze. La prima riguarda la competenza della Commissione del Trasporto Ferroviario sul potere di giudicare le controversie sulle tariffe e la seconda riguarda le condizioni degli espropri per costruire la ferrovia sotterranea. Altre divergenze riguardano gli atti preparatori al deposito pubblico della domanda e lo smantellamento in caso di cessazione dell'attività. A causa di tali differenze, la Legge deve tornare all’approvazione del Consiglio degli Stati.
Il progetto Cargo Sous Terrain prevede la realizzazione di una rete di gallerie a tre corsie lunga 500 chilometri sotto l’Altopiano, che collegherà 24 ore su 24 importanti centri logistici. I convogli viaggeranno in modo automatico a una velocità di 30 km/h e saranno caricati e scaricati sempre automaticamente tramite pozzi con montacarichi.
L’opera costerà tra 30 e 35 miliardi di franchi svizzeri (tra 27 e 32 miliardi di euro) e dovrebbe essere conclusa intorno al 2045. I principali azionisti di Cargo Sous Terrain sono FFS Cargo, Swisscom, La Posta, l'aeroporto di Zurigo, la banca cantonale di Zurigo, La Mobiliare, Helvetia, Coop, Migros, Manor, Implenia, Holcim e la società logistica Rhenus.