Offensiva a 360 gradi delle ferrovie spagnole per adeguare le linee allo standard europeo. Dopo aver sfruttato al meglio i finanziamenti comunitari per dare vita a una delle reti più estese per l'alta velocità passeggeri, l'attenzione si sposta sul resto delle linee in modo da riqualificarle e favorire soprattutto il traffico merci. Mentre proseguono a tappe forzare i lavori lungo l'intera direttrice che dalla frontiera francese raggiunge il porto andaluso di Algeciras, parte integrante del corridoio Ten-T Mediterraneo, altre pedine si aggiungono lungo itinerari altrettanto significativi che collegano i nodi logistici interni con i porti.
Adif, la società di gestione dell'infrastruttura ferroviaria in Spagna, ha varato un progetto per lo sviluppo della rete lunga poco più di 220 km che da Saragozza, attraverso Teruel, raggiunge Sagunto e la vasta area industriale del suo porto. All'interno di questo master plan, nel settembre 2019, è stato stipulato un contratto del valore di 1,8 milioni di euro per la progettazione del potenziamento della linea attuale. In particolare, gli interventi riguardano l'adeguamento di ponti a scavalco e gallerie in modo da allargare la sagoma con due obiettivi: eliminare le restrizioni per il traffico merci e rendere possibile l'elettrificazione della linea con il moderno sistema di alimentazione a 25 kV, ormai standard sulle linee ad alta capacità.
La Saragozza-Sagunto fa parte del corridoio ferroviario Cantabrico-Mediterraneo, un asse incluso recentemente nella rete transeuropea di trasporto e per questo finanziato con i fondi CEF (Connecting Europe Facility for Transport). Lungo questo asse, in un orizzonte che arriva al 2023, saranno investiti oltre 380 milioni di euro per favorire soprattutto il traffico merci da e verso i porti del Mediterraneo. Analogo l'obiettivo che si vuole raggiungere lungo un altro itinerario, quello che da Pulpí, ai confini dell'Andalusia, raggiunge Águilas, nella Murcia. L'elaborazione del progetto, varata da Adif, vale 1,6 milioni di euro e prevede di riqualificare questa tratta, relativamente lunga (poco più di 20 km), ma che sarà radicalmente trasformata. La linea sarà portata allo scartamento standard di 1435 mm, elettrificata a 25 kV e dotata del sistema di segnalamento europeo interoperabile Ertms-Etcs. Contestualmente saranno soppressi tutti i passaggi a livello esistenti.
Ma le novità non si fermano qui e coinvolgono anche la gestione dei terminal. In particolare, Adif, in qualità di titolare delle infrastrutture, ha messo in gara lo scalo merci di Cordoba. La gara per la concessione della gestione dei servizi intermodali vale poco meno di 700mila euro. Chi acquisirà la gestione potrà contare su una piattaforma con un terminal ferroviario di 6800 metri quadri che possono raddoppiare con due aree attigue. La durata del contratto è di dieci anni, prorogabile per altri cinque. Il gestore dovrà garantire la movimentazione delle unità di trasporto intermodale a favore di tutte le imprese ferroviarie che vi operano.
Piermario Curti Sacchi
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