La tragedia, scrivono i giudici di Lucca nelle motivazioni delle condanne di primo grado per 23 imputati, "costituisce un evento derivato dalla concatenazione di accadimenti strettamente consequenziali tra loro che sarebbe stato possibile evitare attraverso il rispetto di consolidate regole tecniche create proprio al fine di garantire la sicurezza del trasporto ferroviario e soprattutto, prestando massima attenzione ai diversi segnali di allarme che si erano manifestati già prima del fatto e che preludevano al disastro".
Sostanzialmente la strage "si poteva evitare", è la conclusione del corposo documento, che conta oltre mille pagine. In merito alle società coinvolte, i giudici ritengono che esse abbiano "ottenuto vantaggi consistenti nel risparmio economico derivato dalla omissione di interventi di carattere tecnico" e leggendo il documento emerge come il Collegio giudicante abbia riconosciuto applicabili le Leggi sulla sicurezza del lavoro. Infatti, secondo il Tribunale, al disastro ferroviario di Viareggio si attuano le norme del Testo unico 81/08 con particolare riferimento all'obbligo di effettuare la "valutazione dei rischi", anche a fronte dell'esistenza di normative specifiche del settore ferroviario e relative alle sostanze chimiche pericolose (in questo caso, il GPL).
Il 31 gennaio 2017 il Tribunale di Lucca ha letto la sentenza inerente all'incidente ferroviario di Viareggio, che causò 32 morti e decine di feriti. In primo grado, l'organo giudicante ha emesso condanne per oltre cento anni di carcere (33 imputati di cui 10 assolti): le sentenze più rilevanti riguardano Mario Moretti che ha avuto sette anni come ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Michele Mario Elia, amministratore delegato della società Rete Ferroviaria Italiana, condannato a sette anni e sei mesi.
Oltre a Elia e Moretti sono stati condannati a 7 anni e mezzo l'ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, a 7 anni Mario Castaldo, direttore della Divisione Cargo di Ferrovie dello Stato, a 6 anni e mezzo il dirigente di Rfi Giulio Margarita e quello di Trenitalia Emilio Maestrini. Altri 6 anni di carcere sono decisi per altri dirigenti di Rfi e Trenitalia, passati e presenti. I giudici hanno poi dato 9 anni e 6 mesi a Rainer Kogelheide e Peter Linowski, rispettivamente amministratore delegato e responsabile della manutenzione di Gatx Rail, la società tedesca che aveva affittato i carri cisterna, e 9 anni Johannes Mansbarth e Roman Mayer, il primo amministratore delegato e il secondo capo della manutenzione di Gatx Rail Austria.
Davide Debernardi
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!