Il sistema di segnalamento ferroviario europeo rischia di parlare sì una sola lingua, ma tanti dialetti diversi. La tecnologia conosciuta con le sigle Ertms-Etcs, voluta per unificare i sistemi di comunicazione e sicurezza di tutta la rete europea non è immune dal campanilismo e dalle gelosie dei vari paesi. Le caratteristiche di base solo le stesse, ma poi le specifiche sono adattate alle singole realtà per seguire esigenze del tutto peculiari e non unificate. Anche perché manca un organismo forte a livello europeo che possa dettare le regole, uguali per tutti.
A portare il discorso sui binari della realtà, è proprio il caso di dire, lontano da facili entusiasmi, è Giuseppe Gaudiello, presidente di Assifer, l'Associazione delle industrie ferroviarie in occasione del suo intervento nella giornata di apertura il primo ottobre di Expo Ferroviaria 2019 a Milano. In questa occasione, RFI, Rete ferroviaria italiana, ha celebrato i dieci anni di Alta Velocità in Italia che coincidono anche con il decennio in cui è stato sviluppato e implementato per la prima volta in assoluto in tutto il continente il sistema di segnalamento europeo Ertms-Etcs. Un primato tutto italiano e un'eccellenza tecnologica ma che, paradossalmente, rischia di pagare lo scotto di chi è arrivato prima. Le altre amministrazioni ferroviarie europee stanno traguardando questo appuntamento solo in questi ultimi anni, per non dire mesi, ma con specifiche non del tutto allineate.
Un vero impegno per l'industria del settore che è costretta a inseguire esigenze particolari, con aggravi di costi di sviluppo, di implementazione e di realizzazione. Ma soprattutto con il rischio che non sia più sufficiente dotare i locomotori che percorrono la rete ferroviaria europea di un apparato di bordo unificato, tale da rendere le ferrovie veramente interoperabili. Curiosamente, come è stato fatto notare al convegno Expo, c'è da chiedersi che cosa succederà quando i nuovi tunnel di base, come il Brennero o il Moncenisio, saranno operativi? In una metà della galleria ci sarà l'Ertms che parla il dialetto italiano e dall'altra quello che parla l'idioma francese o austriaco?
Comunque sia, in occasione di Expo Ferroviaria, RFI ha confermato il nuovo indirizzo strategico in linea con il Piano industriale 2019-2023 che è quello di accelerare l'implementazione del sistema Ertms su tutta la rete. L'obiettivo è di attrezzare 1250 km di linee entro il 2021 e 3200 km entro il 2023 oltre a rinnovare 320 apparati centrali con la tecnologia digitale. Questa scelta è dettata da ragioni di opportunità e di risparmio in modo da far convivere il meno possibile le due tecnologie, abbattendo i costi di gestione e manutenzione che in caso contrario risulterebbero raddoppiati.
Piermario Curti Sacchi
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