Investimenti a tappe forzate per potenziare la rete ferroviaria nell’Europa centro-orientale per favorire nuovi collegamenti tra il Vecchio continente e l’Asia attraverso la Turchia e i Balcani. Quasi contestualmente sono state aperte all’esercizio due infrastrutture ferroviarie, diverse tra loro ma che possono essere ricondotte a un unico disegno, quello di rafforzare la capacità della rete e creare nuove relazioni transfrontaliere. La prima riguarda il corridoio tra Budapest e Belgrado, la seconda un investimento significativo nella capitale ungherese.
Dopo sette anni, la linea ferroviaria che collega Szeged (Seghedino) e Röszke è di nuovo operativa. Szeged, terza città più grande d’Ungheria, si trova nel sud del Paese, vicino al confine con Serbia e Romania. Anche Röszke è ubicata sul valico di confine con la Serbia. La tratta chiusa nel 2015 e ora riaperta è lunga circa 12 chilometri e fa parte del corridoio ferroviario tra Budapest e Belgrado. Sono stati investiti oltre 100 milioni di euro. Questo collegamento consente di avviare la ricostruzione completa della linea Budapest-Belgrado.
Il primo treno a percorrere la tratta riaperta è stato un merci diretto verso la Serbia e quindi il porto del Pireo per dirigersi in Cina. La domanda del trasporto merci tra i due Paesi è destinata a crescere. Le ferrovie ungheresi Mäv hanno da subito programmato un transito di dieci treni merci al giorno sulla nuova linea. Sarà sviluppato anche il trasporto intermodale ferro-marittimo. E nel frattempo continuano gli investimenti su altre tratte di questa relazione.
L’altra infrastruttura significativa aperta all’esercizio riguarda il ponte ferroviario sul Danubio a Budapest che collega tra di loro le due città storiche, Buda e Pest che hanno dato vita alla capitale ungherese. Il ponte integralmente ricostruito in varie fasi senza mai interrompere l’esercizio ferroviario è stato allargato con la posa di un terzo binario accanto ai due esistenti. Investiti 90 milioni di euro. Il ponte rappresenta un importante collegamento: secondo le ferrovie Mäv il 90% del traffico ferroviario tra i confini orientali e occidentali dell’Ungheria utilizza questo manufatto.
Qui confluiscono tre corridoi ferroviari transeuropei verso la Romania, il Mar Nero, i Balcani e l’Ucraina. In media sono circa 100 i treni merci che lo percorrono giornalmente, oltre a un analogo numero di treni passeggeri. Con la completa ristrutturazione e la posa di un terzo binario, la capacità del ponte può superare i 250 treni al giorno.
Piermario Curti Sacchi