Sviluppare e rendere più competitivo il trasporto ferroviario delle merci non è una sfida che può ricadere tutta sulle spalle degli operatori, ma richiede un intervento pubblico di sostegno. Questo auspicio accomuna un po’ tutte le imprese di trasporto europee che si trovano a fare i conti con analoghe situazioni di mercato. Non stupisce quindi la presa di posizione, solo l’ultima in ordine di tempo, da parte di Alliance 4F (Fret ferroviaire français du futur), un organismo costituito per sostenere lo sviluppo della ferrovia, in particolare in Francia, ma non solo.
Alliance 4F in un documento indirizzato al ministero dei Trasporti francese ha formulato una serie di richieste che si condensano in tre punti: iniziative contro il caro energia, sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria, sostegni economici strutturali. Non è un mistero come l’aumento delle tariffe dell’energia elettrica si traduca in maggiori costi per utilizzare le tracce ferroviarie e quindi in maggiori oneri di trasporto. Questo aggravio rischia di rendere meno competitiva la ferrovia rispetto al tutto strada dove la dinamica dei prezzi del carburante è più favorevole.
Gli operatori chiedono anche maggiori investimenti sull’infrastruttura ferroviaria. La Francia sta recuperando alcuni ritardi del passato, per esempio destinando più risorse alla manutenzione sistematica (vedi il programma Suite Rapide), ma gli investimenti in corso sono indirizzati soprattutto al trasporto passeggeri, mentre non si avverte l’attenzione verso la ferrovia merci che richiede interventi specifici sulle linee e sui raccordi. Per accrescere la quota delle merci si ipotizza un piano di investimenti quantificato in 3,5 miliardi di euro da attuare tra il 2023 e il 2030.
Sul fronte dei contributi pubblici, Alliance 4F chiede che questi diventino strutturali. Attualmente gli operatori ferroviari francesi possono contare su un contributo annuo di 170 milioni di euro, ma questo è previsto fino al 2023. Le imprese invece devono avere la certezza delle risorse per programmare investimenti a lungo termine in mezzi e strutture.
In Francia il trasporto ferroviario merci è cresciuto negli ultimi anni. Tra il 2020 e il 2021 la quota modale della ferrovia è passata dal 9,6 al 10,7% ma si è ancora molto distanti dall’obiettivo di raggiungere il 18% nel 2030. Il combinato strada-rotaia ha fatto un balzo del 16,6% e ora costituisce il 39% del totale del trasporto ferroviario. Positivi anche i risultati dei singoli operatori: per esempio la società intermodale Viia dovrebbe chiudere il 2022 con un fatturato di 150 milioni di euro rispetto ai 50 del 2019. Così come crescono le iniziative. La conurbazione Aix-Marseille-Provence ha in programma di realizzare diversi terminal ferroviari intorno a Marsiglia e di promuovere una ventina di servizi ferroviari giornalieri a corto raggio entro il 2026.
Piermario Curti Sacchi