Sull’incidente, FFS comunica che il treno sviato era composti da trenta carri provenienti da cinque diversi punti di partenza in Italia. “All’arrivo a Chiasso i carri sono stati controllati e, dopo la presa in consegna, FFS Cargo li ha assemblati in una nuova composizione. Questo processo prevede anche una verifica tecnica e d’esercizio dei carri e del treno. Durante questi controlli non sono state riscontrate irregolarità”, si legge nella nota.
La ricostruzione aggiunge che “a sud del Ticino, il macchinista di un treno proveniente dalla direzione opposta ha segnalato la presenza di fumo sul treno successivamente coinvolto nell’incidente. Durante il successivo controllo a Bellinzona, su uno dei carri è stato trovato e allentato un freno serrato. Ma secondo le ricostruzioni non è stato questo il primo carro a deragliare. Dopo la riparazione del guasto, al treno è stata data l’autorizzazione per il proseguimento della corsa. Tra Bellinzona e l’entrata della galleria, il treno ha superato le verifiche dei dispositivi di controllo automatici che non hanno dato alcun allarme”.
Sulle cause dell’incidente sono in corso le indagini del Servizio Svizzero d’Inchiesta sulla Sicurezza e del Pubblico ministero del Cantone Ticino. Una prima ipotesi apparso subito dopo l’incidente parla della rottura di una ruota di uno dei carri, perché ne sono stati trovati frammenti prima del punto dello svio. Ma è un’ipotesi ancora da verificare.