Colpo di scena per il raddoppio della ferrovia Novara-Oleggio-Arona. Rfi, il gestore della rete nazionale e responsabile del progetto, ci ripensa e rivede i tempi, di fatto facendoli slittare in avanti di una decina d’anni. Questa decisione avviene a distanza di poco tempo da un annuncio di segno contrario dato il 12 dicembre 2022 quando la stessa società aveva sottoscritto in Prefettura a Novara con tutti i soggetti interessati un protocollo della legalità per monitorare tutte le fasi dei lavori, dalla progettazione all’esecuzione. In quell’occasione, Rfi aveva annunciato l’avvio imminente dell’iter per arrivare alla definizione del progetto esecutivo già nel corso nel 2023, con la prospettiva di completare poi i lavori, suddivisi in due fasi, in un orizzonte stimato per il 2033 o poco oltre.
Il progetto di massima prevede il raddoppio della ferrovia in affiancamento, salvo brevi rettifiche, dei binari tra Vignale, a nord di Novara, e Arona. La lunghezza di tutta la tratta è di 35,3 chilometri da suddividere in due lotti con diversa priorità, il primo tra Vignale e Oleggio, il secondo da questa località ad Arona. L’obiettivo è realizzare un corridoio espressamente dedicato alle merci tra i terminal di Novara (Boschetto, RoLa Ralpin e Interporto) e la direttrice del Sempione, ma in subordine anche verso il Gottardo via Luino. La previsione di spesa è fissata in 430 milioni di euro, salvo aggiornamento prezzi in seguito all’incremento dei costi di materie prime ed energia.
Rfi, a quanto si apprende, avrebbe completato la valutazione economica del progetto, ma senza inserire questo intervento nella programmazione dei lavori nei prossimi anni. La decisione è esplicitata in una nota, dal tono diplomatico, ma fin troppo chiaro, inviata alle autorità novaresi. Questo il testo: “I risultati dell’analisi costi-benefici confermano la convenienza sociale del progetto di raddoppio della tratta Novara-Oleggio, individuata come prioritaria, rispetto ad orizzonti di realizzazione comunque non antecedenti al 2040. Per tale ragione si ritiene opportuno riprogrammare le attività progettuali dell’intervento di raddoppio, ferma restando la costante attività di monitoraggio dell’evoluzione della domanda negli anni, per valutare un’eventuale anticipazione dell’investimento rispetto all’orizzonte temporale considerato”.
In seguito a questa presa di posizione, Rfi avrebbe confermato agli amministratori provinciali solo l’intenzione di anticipare alcuni interventi giudicati prioritari e tra questi essenzialmente l’adeguamento degli scali al modulo 750 metri per l’incrocio dei treni merci a standard europeo. Altri interventi, più impegnativi che riguardano le linee ferroviarie in direzione del Sempione ma che esulano dal progetto di raddoppio, sono programmati per il 2024 con lunghe interruzioni estive della circolazione in quanto vanno adeguate le gallerie presenti sulla Arona-Stresa-Domodossola al massimo profilo per consentire il transito dei trasporti merci intermodali senza limiti di sagoma.
Piermario Curti Sacchi