Dopo il grave incidente ferroviario avvenuto nella notte del 30 agosto 2023 nella stazione di Brandizzo, dove un treno ha travolto cinque operai che stavano sostituendo dei binari, uccidendoli, è iniziata l’indagine sulle cause. Gli inquirenti devono individuare se la responsabilità è del gestore della rete, che potrebbe avere dato il semaforo verde al treno in presenza di un cantiere, o dell’impresa esterna che stava svolgendo i lavori (la Sigifer di Borgo Vercelli), che non avrebbe aspettato il nulla osta di Rfi per iniziare i lavori.
Il 31 agosto 2023 FS ha diffuso una nota in cui spiega che in “questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento (binari, traverse, massicciata) ), Rfi le affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del cantiere, in questo caso dell’impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di Rfi”.
FS precisa che “le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 km/h” e conclude: “La questione è altra: i lavori – secondo procedura - sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno”.
Dopo l’incidente, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Sml Fast Confsal e Orsa Ferrovie hanno proclamato uno sciopero nazionale degli addetti alla manutenzione infrastruttura di Rfi per le ultime quattro ore dei turni giornalieri del 1° settembre e del turno notturno 31 agosto/1°settembre. L’incidente ha posto in primo piano il sistema di sicurezza dei cantieri notturni.
In una nota unitaria, le sigle chiedono una verifica immediata delle procedure che disciplinano l’intervento di soggetti esterni sulla rete ferroviaria. E chiamano in causa l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie Ansfisa. Giorgio Airaudo, segretario generale di Cgil Piemonte, ha dichiarato che “il sistema dei subappalti e degli appalti fa risparmiare le imprese, ma mette a rischio salute e vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Politiche aziendali tese al risparmio aumentano i rischi e le vittime, determinano tragedie e compromettono la vita di persone che escono da casa per lavorare e non ci ritornano più. È un sistema che va cambiato".