Nel luglio 2023, la Commissione Europea approvò il contributo italiano – denominato Loco e Carri – per il rinnovo del parco rotabile del trasporto ferroviario delle merci. A novembre 2024 le imprese aspettano ancora la sua attuazione. Lo ha denunciato a Salerno nel convegno della Flp il presidente dell’associazione Fercargo, Giuseppe Rizzi. Parlando della misura, egli ha spiegato che “a tre anni dalla sua introduzione, non è stata ancora messa in pratica e ha subìto un definanziamento di 55 milioni di euro, riducendo i fondi di circa il 40%. Il rischio ora è che l’intero importo di 115 milioni venga perso. Gli operatori del settore, confidando negli incentivi, hanno investito risorse significative, maturando un’esposizione finanziaria complessiva di circa 700 milioni di euro per l’acquisto di 196 nuove locomotive”.
Il direttore generale di Fermerci ritiene che questi ritardi siano causati dalla lentezza delle procedure burocratiche e dalle continue modifiche normative. “La costante incertezza crea difficoltà nella pianificazione di investimenti a lungo termine, penalizzando il trasporto ferroviario delle merci in un momento storico già segnato da tensioni geopolitiche e dai progetti infrastrutturali del Pnrr”, egli ha concluso.