Il Consiglio dei Ministri che doveva decidere sulla concessione autostradale ad Autostrade per l’Italia è terminato all’alba del 15 luglio 2020, con una decisione che la famiglia Benetton ha accettato: lo Stato entrerà in modo progressivo in Aspi attraverso Cassa Depositi e Prestiti, fino a portare la famiglia Benetton a una quota di minoranza tra il 12% e il 10% e la Cdp al 51%. In cambio, la concessione resterà ad Autostrade per l’Italia. L’accordo prevede anche la revisione della concessione con una riduzione dei pedaggi, un aumento dei risarcimenti e la manleva (ossia l’esonero) per eventuali responsabilità del ministero dei Trasporti sui mancati controlli al ponte Morandi.
Il programma del Governo prevede lo scorporo di Autostrade per l’Italia dalla holding Atlantia e la successiva quotazione in Borsa fino al 50% del capitale, con una ulteriore riduzione della quota dei Benetton. Questa soluzione evita due ipotesi che sarebbero diventate concrete nel caso della revoca della concessione: un crollo in Borsa, ma con ricadute occupazionali, del titolo di Atlantia e l’ingresso di Anas nella gestione delle autostrade. Questo percorso inizierà il 27 luglio e secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (che ha trattato direttamente con Atlantia e ha portato le sue proposte al Consiglio) richiederà da sei mesi a un anno per essere completato.
Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri precisa i principali termini dell’accorso, sia per quanto riguarda la transazione, sia l’assetto azionario del concessionario. Nel primo caso, Aspi dovrà versare 3,4 miliardi di euro come misure compensative e rafforzare i controlli. La società dovrà adeguare la concessione all’articolo 35 del Decreto Legge 162 del 30 dicembre 2019 e accettare la disciplina tariffaria stabilita dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti che comporta una “significativa moderazione della dinamica tariffaria”. Aspi dovrà anche rinunciare a tutti i giudizi attivati sulla ricostruzione del ponte Morandi, sul sistema tariffario e sulle delibere dell’Autorità di regolazione dei Trasporti. Infine, la società autostradale subirà un aumento delle sanzioni anche nel caso di lievi violazioni.
Per quanto riguarda il futuro assetto societario di Autostrade per l’Italia, l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti entrerà tramite un aumento di capitale a lei riservato e saranno acquistate altre quote da investitori istituzionali graditi da Cdp tramite una cessione diretta, “con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi”. Per l’uscita di Aspi da Atlantia e la sua contestuale quotazione in Borsa, l’accordo prevede che gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di Aspi, con conseguente aumento del flottante.