Di finanziare la società Brebemi tramite sgravi fiscali se ne parla da tempo, anche sulla base di una richiesta in tal senso avanzata dalla stessa società autostradale. Questa ipotesi è poi stata archiviata, ma ora appare quella di un finanziamento più diretto per sostenere il bilancio dell'impresa, che barcolla a fronte di un aumento dei costi di costruzione da 800 a 1800 milioni di euro e di un traffico notevolmente inferiore alle previsioni (20mila passaggi al giorno rispetto ai 40mila previsti e ai 60mila da raggiungere a regime).
Finora, non esiste alcun atto ufficiale relativo al finanziamento, ma indiscrezioni su un accordo tramite cui la Regione Lombardia dovrebbe versare alla Brebemi 270 milioni di euro e il Governo un'altra cinquantina. Ma la mattina del 15 dicembre il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha dichiarato che "non ci sono fondi pubblici stanziati per la Brebemi negli emendamenti del Decreto Stabilità". Viceversa, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha dichiarato la disponibilità dell'ente locale ad aiutare la società autostradale: "Se il Governo decide, noi ci siamo, altrimenti si assumerà la responsabilità delle conseguenze", ha dichiarato l'esponente leghista.
La prospettiva del finanziamento pubblico dell'autostrada – che fino a ieri era portata come esempio del project financing, ossia la realizzazione di opere pubbliche da parte d'investitori privati – ha scatenato l'opposizione di diverse realtà, compresa l'associazione dell'autotrasporto Fita Cna: "Mentre le imprese di trasporto merci sono in ginocchio a causa anche d' imposte che crescono giorno dopo giorno e continui tagli, il ministro Lupi regala altri 270 milioni di euro ai concessionari", scrive la Fita in una nota. "È in atto un perverso meccanismo che, al Ministero dei Trasporti, consente continui finanziamenti a pioggia per i concessionari autostradali senza nessuna garanzia e soprattutto senza possibilità di controllo e condizionamento da parte dello Stato. Se il Governo continuerà a coprire simili approcci è chiaro che non sarà minimamente in grado di rilanciare i trasporti che da anni sono soffocati da questi meccanismi".
La presidente dell'associazione, Cinzia Franchini, aggiunge che: "L'autotrasporto non potrà tollerare ulteriori tagli alle risorse economiche, già quasi dimezzate, su capitoli di spesa vitali per la sopravvivenza delle nostre aziende, come il rimborso delle accise sul carburante e le spese non documentate. Di sicuro dopo questa ulteriore dimostrazione d' incapacità a sciogliere i veri nodi che spingono l'economia del Paese nelle difficoltà di sempre, nessuno, se accadrà, potrà rimproverare all'autotrasporto di essersi fermato a protestare per la propria sopravvivenza".
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