A tre anni dal crollo del ponte di Annone Brianza che scavalcava la Statale 36 a nord di Milano, la procura di Lecco ha chiuso l'inchiesta con la richiesta di rinvio a giudizio per cinque delle sei persone indagate. Sono un dirigente e un tecnico del Settore viabilità della Provincia di Lecco (che aveva in gestione la strada che passava sopra il viadotto), un dirigente dell'Anas (gestisce la Statale 36), la responsabile dell'Ufficio Pianificazione e Grandi Infrastrutture della Provincia di Bergamo e un professionista di Busto Arsizio che ha svolto per conto dell'Anas studi sulla manutenzione dei ponti, tra cui proprio quello crollato il 28 ottobre 2019. Queste cinque persone sono accusate di omicidio colposo e disastro colposo. La Procura ha invece chiesto l'archiviazione per un dirigente della Provincia di Bergamo. La chiusura dell'indagine sancisce definitivamente l'estraneità della società di autotrasporto proprietaria del veicolo industriale eccezionale (e del suo autista) che stava transitando sul ponte al momento del crollo, che non è mai stata indagata perché aveva un regolare permesso per viaggiare con una massa complessiva di 108 tonnellate e perché i giudici hanno individuato le cause del crollo nella manutenzione dell'opera.
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