L’8 dicembre 2020 si è svolta in teleconferenza la riunione del Consiglio dei ministri europei che aveva diversi temi, tra cui la riforma dell’eurovignetta, ossia il pedaggio per i veicoli industriali destinato a pagare i costi dell’inquinamento. I ministri hanno raggiunto un accordo ma non unanime, perché l’Austria ha dichiarato la sua opposizione.
Dopo l’approvazione definitiva da parte dei ministri, salvo veti posti da qualche Paese, l’accordo dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo e il testo definitivo diventerà una Direttiva, che a sua volta dovrà essere recepita dai singoli Stati. Insomma, potrebbe passare molto tempo prima dell’applicazione in tutta l’Unione (che comunque dovrà avvenire entro otto anni dall’entrata in vigore della Direttiva).
Presentando alla stampa la riforma, il ministro dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer ha sottolineato che l’accordo permette una certa flessibilità agli Stati membri su come applicare la nuova eurovignetta, il cui costo si baserà non solo sulla distanza del percorso, ma anche sul tempo in cui sarà svolto. Inoltre, prenderà in considerazione anche il livello di emissioni di CO2 (mentre oggi ci si basa sulla classe Euro, ossia le emissioni di ossidi di azoto e di particolato), favorendo così i veicoli a emissioni zero, come quelli elettrici.
Rispetto all’attuale normativa, quella nuova abbassa il limite di applicazione dell’eurovignetta alla massa complessiva di 3,5 tonnellate. Però ogni Stato potrà concedere l’esenzione o riduzioni ai veicoli tra 3,5 e 7,5, ma solo alle piccole e medie imprese che svolgono trasporti particolari (come per esempio il conto proprio o consegne sul breve raggio). Il ministro Scheuer ha precisato che questa è una possibilità e non un obbligo.
Resta la libertà di ogni Stato di stabilire il valore dell’eurovignetta che comunque dovrà cambiare secondo le emissioni di CO2, con possibilità di esentare completamente, fin dal 2025, quelli a emissioni zero e ridurre il pedaggio fino al 75% per gli altri veicoli “virtuosi”, anche se non sono state precisate le tipologie di alimentazione. A tale proposito, durante la conferenza stampa è stato chiesto al ministro Scheuer se la Germania continuerà a esentare dal Maut i camion a gas naturale liquefatto, ma il ministro non ha rilasciato alcuna dichiarazione in proposito.