Il Decreto Crescita impone ai commercianti l'obbligo di trasmettere gli scontrini per via telematica entro dodici giorni dalla vendita, un provvedimento che sta mobilitando la Federazione Autonoma Italiana Benzinai Confesercenti. Questo obbligo è entrato in vigore il 1° luglio 2019 per chi ha un volume di affari superiore a 400mila euro, mentre è rinviato al 1° gennaio 2020 per chi ha un volume d'affari inferiore a tale limite, anche se nel primo semestre di applicazione non saranno emanate sanzioni. L'associazione afferma che per i benzinai è difficile applicare questo provvedimento perché mancano i nuovi registratori fiscali e perché ciò comporta un costo valutato complessivamente in dieci milioni di euro. Inoltre, per i distributori il fatturato è gonfiato dalle accise, che spingono oltre la soglia dei 400mila anche impianti che hanno un erogato relativamente basso; perciò l'associazione chiede che il volume d'affari sia considerato al netto delle accise. Per questi motivi, la Faib chiede l'esonero dei distributori dall'obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi, anche perché sostiene che i prodotti cono completamente tracciati.
L'associazione denuncia anche l'ingorgo fiscale causato dalla coincidenza dell'applicazione di questo provvedimento con la chiusura della fase transitoria per la fattura elettronica (con rischi di pesanti sanzioni per errori formali), con i provvedimenti provocati da un ulteriore processo d'informatizzazione sulla presa in carico dei carburanti e con l'introduzione del Das elettronico. "I gestori carburanti non possono continuare ad essere il capro espiatorio della filiera, per un prodotto completamente tracciato, gravando i benzinai di oneri superflui con aggravi burocratici per adempimenti già assolti. Se si vuole colpire davvero l'illegalità si cominci a bonificare il settore dalla piaga dell'abusivismo contrattuale" scrive la Faib nella nota che proclama il fermo nazionale per il 17 luglio 2019.
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