Le cronache degli ultimi mesi hanno mostrato una serie di gravi incidenti, alcuni dei quali mortali, sul tratto friulano dell'autostrada A4, dove sono attivi i cantieri per la realizzazione della terza corsia. La situazione si è aggravata al punto che Fita Cna ha definito questa arteria "insanguinata", accusando la società di gestione non solo per i cantieri, ma anche per gli scarsi controlli sui limiti di velocità e per la carenza di segnaletica e di safety car. Inoltre, l'associazione dell'autotrasporto sottolinea che sull'autostrada viaggiano numerosi camion stranieri i cui autisti non rispettano gli orari di guida e di riposo. L'A4 sarebbe quindi "un tragico scenario dove si guida su asfalto bagnato dal sangue, tra detriti, carcasse di auto e camion ribaltati", come ha dichiarato il presidente di Fita Friuli Venezia Giulia, Giosualdo Quaini.
I cantieri per la costruzione della terza corsia resteranno almeno fino al 2021, quindi secondo la Fita bisogna adottare alcuni provvedimenti per aumentare la sicurezza stradale. L'associazione propone di aumentare la segnaletica, estendere il limite di velocità a 60 km/h per tutti i veicoli sino alla fine del cantiere, ossia da Palmanova a Portogruaro, e inserire su tale percorso una safety car a intervalli fissi per rallentare il traffico. Se non si attueranno interventi, prosegue Quaini, ci attende un'estate di "lacrime e sangue". Oltre alle vittime, gli incidenti stradali causano anche enormi ritardi all'autotrasporto, a causa delle inevitabili attese che ne conseguono e della perdita di ore di guida in coda. Secondo Quaini, oggi è impossibile programmare due viaggi a Milano dal Friuli, perché basta restare in coda per due ore per far perdere all'autista un giorno interno.
La Fita chiede anche misure per controllare e contenere i veicoli industriali provenienti dall'estero e denuncia che molti autisti non rispettano le ore di guida e di riposo e hanno in cabina "litri di alcool". Quaini prefigura "uno scenario indecoroso sull'A4, con camionisti stranieri che dormiranno su brande in stazioni di servizio intasate". Una situazione che potrebbe aggravarsi con l'ampliamento del parcheggio di Lisert, a Trieste, che potrebbe aumentare l'intasamento.
La società Autovie Venete ha risposto alle accuse della Fita affermando che la priorità resta terminare i lavori di ampliamento alla terza corsia e afferma di avere già adottato alcune misure, come l'installazione di cartelli per il rispetto della distanza di sicurezza, l'aumento delle pattuglie della Polstrada, l'inserimento di nuovi limiti di velocità e divieti di sorpasso e il filtraggio dei veicoli pesanti nei periodi critici. Il presidente della società autostradale, Maurizio Castagna, precisa che la maggior parte degli incidenti sono tamponamenti, spesso senza segni di franata, dimostrando così che la causa è la distrazione, dovuta anche all'uso di smartphone alla guida, eccesso di velocità o abuso di alcolici.
Il 26 giugno è avvenuto in incontro tra l'assessore al territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, e le associazioni dell'autotrasporto proprio su questo tema. Durante la riunione, le associazioni hanno chiesto di limitare, se non addirittura fermare, l'ingresso di veicoli industriali ai valichi con Austria e Slovenia (come sta facendo ora l'Austria sull'asse del Brennero) se il traffico sull'A4 supera una certa soglia e l'assessore si è impegnato a verificare la fattibilità di tale provvedimento. Al termine della riunione è stato istituito un Tavolo tecnico.
Per quanto riguarda il periodo dell'esodo estivo, Autovie Venete ha preparato un piano straordinario che prevede il rafforzamento delle risorse sull'autostrada A4. La società prevede itinerari alternativi in caso di code in autostrada, indicati con cartelli e operatori. Una delle misure è il filtraggio dei veicoli industriali, che sarà attuato con il coordinamento del Prefetto di Trieste: in caso d'incidenti o di eventi molto gravi, saranno progressivamente attuati provvedimenti per ridurre il numero dei camion sull'autostrada. Il primo livello prevede un contingente ai veicoli in ingresso, chiudendo una o più piste dei caselli, poi potrà entrare in vigore un rallentamento delle partenze dei camion dal porto di Trieste e il terzo livello prevede la limitazione degli ingressi dai confini.
Un'altra importante misura è l'istituzione di limiti di velocità. Sull'intero tratto occupato dal cantiere, i veicoli industriali non potranno superare il 70 km/h (e le auto gli 80 km/h) e sul tratto di Palmanova il limite sarà abbassato per tutti i veicoli a 60 km/h. Inoltre, sarà istituito il divieto di sorpasso per i veicoli pesanti sull'intero tratto. Il piano prevede l'installazione di almeno quindici autovelox.
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