L'indagine coordinata dalla Procura di Firenze ha messo sotto inchiesta cinquanta persone per reati di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti e altre violazioni relative alla pubblica amministrazione. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero organizzato un "articolato sistema corruttivo" per i lavori dell'alta velocità ferroviaria e altre grandi opere (tra cui l'Expo di Milano). I Ros hanno arrestato Ercole Incalza, Stefano Perotti, Sandro Pacella e Francesco Cavallo. Secondo l'Ansa, che cita fonti non ufficiali, tra i cinquanta indagati ci sarebbero anche esponenti politici.
Il nome più noto – e non solo nel mondo dei trasporti – è quello di Ercole Incalza, che è stato uno dei più potenti dirigenti prima del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove arrivò quando il dicastero (allora solo dei Trasporti) era condotto dal socialista Claudio Signorile. Grazie alla sua competenza tecnica (è laureato in ingegneria con 110 e lode), Incalza divenne presto noto, anche perché fu nel 1984 venne nominato capo della segretaria tecnica del primo Piano Generale dei Trasporti e, in tale funzione, partecipò a numerosi convegni. Incalza continuò a lavorare al Piano anche in seguito: nell'aggiornamento del 1991 e al Piano Nazionale della Logistica del 2012 (in cui fece parte del Comitato Scientifico).
La carriera d'Incalza si è sviluppata tra i vertici del ministero dei Trasporti (che poi integrò quello dei Lavori Pubblici) e quelli di Ferrovie dello Stato (ai tempi della presidenza di Lorenzo Necci), fino a diventare amministratore delegato della società Treno Alta Velocità TAV, carica coperta dal 1991 al 1996. Ed è stata proprio questa funzione che lo ha coinvolto in diverse inchieste della magistratura, dalle quali finora è uscito con proscioglimenti o prescrizioni. Dopo un periodo come consulente Incalza tornò alla ribalta del ministero dei Trasporti nel 2001 con Pietro Lunardi, di cui fu uno dei consiglieri più ascoltati. Poi rimase al ministero con i ministri successivi: Altero Matteoli, Corrado Passera e Maurizio Lupi. A gennaio di quest'anno, Incalza è andato in pensione, ma è rimasto in attività come consulente.
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