Crescono i dubbi sull’apertura della nuova galleria stradale del Tenda, che collega la provincia di Cuneo con la Francia, dopo che il consorzio Edilmaco, che ha ricevuto in appalto i lavori, ha dichiarato che non potrà consegnare l’opera a giugno 2024, come più volte annunciato dall’Anas. Le cause stanno, secondo il consorzio, in mancanze da parte delle istituzioni e della stessa Anas. Dopo questa dichiarazione il caso è diventato politico, assumendo un carattere nazionale. Così, la sindaca di Cuneo ha scritto al ministro dei Trasporti e il Comitato di monitoraggio ha convocato una riunione d’emergenza.
I lavori per la seconda canna del Tenda sono iniziati nel 2013 e avrebbero dovuto terminare nel 2017, mentre quella storica avrebbe dovuto essere ristrutturata entro il 2020. Entrambe sono ancora chiuse per i cantieri. C’è chi ritiene una delle cause del ritardo la scelta di scavare la nuova galleria a una quota relativamente elevata, invece che in quella più bassa tra Panice e Vievola, andando incontro a difficoltà geologiche. In più, dieci anni fa la zona fu colpita dalla tempesta Alex, tra cui la necessaria rettifica sul versante francese delle parti finali delle canne, che distrusse la strada che portava alla galleria storica. Nel frattempo sono cresciuti anche i costi, da 150 a 200 milioni di euro.
Ora si prevede la fine dei lavori entro settembre 2024, ma ciò non significherà che la galleria sarà aperta al traffico, perché saranno necessari collaudi sia alla galleria, sia al nuovo ponte a campata unica che servirà per raggiungerla. Inoltre, la galleria non avrà un paravalanghe, quindi ci sarà il rischio di chiusure in caso di forti nevicate.
Il 28 febbraio si è svolta una riunione della Commissione Intergovernativa per il miglioramento dei collegamenti italo-francesi nel Sud delle Alpi, dedicata proprio al Tenda. Nella prima parte i rappresentanti delle istituzioni hanno ricevuto informazioni sullo stato dei lavori e sulle principali scadenze. Poi la Commissione ha affrontato i problemi emersi durante i lavori e la realizzazione dei pali di fondazione del nuovo ponte. La Commissione ha chiesto al consorzio dei costruttori di trovare tutte le soluzioni per rispettare gli impegni, ossia il completamento entro giugno 2024.
Secondo quanto riferito dalla Commissione, è già stato completato l'arco rovescio della nuova canna e bisogna costruire 390 metri di calotta. Il progetto prevede dieci collegamenti tra la vecchia e la nuova galleria, di cui sei sono stati completati, quattro sono in fase di completamento e tre in corso d’opera. Infine, i supporti per il piazzale di accesso sono completi all'80% e la rettifica della parte terminale della nuova canna è realizzata per 54 metri.