Il Def 2017 è il quinto elaborato nel corso della legislatura vigente e offre l'opportunità di valutare il percorso compiuto e i risultati finora conseguiti, in base ai quali orientare anche le future scelte di politica economica del Paese. Il cosiddetto allegato infrastrutture titolato "Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture" offre una panoramica dettagliata sui progetti infrastrutturali considerati prioritari e per il ministero dei Trasporti si tratta, come è scritto nel documento, del "momento di sintesi annuale, consuntivo e programmatorio, del processo di riforma in atto, verso l'obiettivo generale di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica in infrastrutture, e verso un generale miglioramento della qualità del processo di pianificazione e programmazione".
Nell'ultima parte, il documento mostra in tabella gli interventi infrastrutturali distinti per modalità di trasporto o per città metropolitana sui quali l'azione di Governo si concentrerà con gli stanziamenti pubblici. Per la verità molte delle descrizioni sono piuttosto generiche. I programmi prioritari in tema di ferrovie, ad esempio, sono: sviluppo tecnologico per aumentare la capacità e migliorare le prestazioni, sicurezza e ambiente, valorizzazione turistica delle ferrovie minori e valorizzazione delle reti regionali.
Appaiono simili gli interventi in materia di autostrade con diverse opere sparse per la Penisola. Programmi specifici in materia di trasporto su ferro leggero sono poi elencati per le città metropolitane di Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari,. Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania e Brindisi.
Leggermente più dettagliati sono infine gli investimenti previsti nei porti e negli interporti. Nell'elenco figurano: manutenzione del patrimonio pubblico demaniale (interventi su banchine, piazzali, darsene, viabilità interna portuale); digitalizzazione della logistica e ICT; ultimo/penultimo miglio ferroviario e connessioni alla rete dei porti (ad esempio nei porti di Genova, Livorno, Napoli, Trieste e Gioia Tauro); ultimo miglio stradale (risoluzione di criticità strutturali nell'accessibilità stradale di alcuni porti italiani; ad esempio Ancona, Civitavecchia, Piombino, Bari, Salerno e Savona); accessibilità marittima (interventi per migliorare l'accessibilità marittima, finalizzata ad accogliere naviglio di dimensioni coerenti con le tipologie di traffici da attrarre, come per esempio la diga foranea di Genova, interventi a Taranto, accessibilità grandi navi - passeggeri e merci - a Venezia, dragaggi nel porto di Napoli)
Altri interventi nei porti riguardano le attività industriali nei porti (interventi sulla filiera della cantieristica navale e sulle attività industriali a valore aggiunto nei porti, come per esempio bacino di carenaggio nei porti di Gioia Tauro e Palermo, l'aumento selettivo e la razionalizzazione della capacità portuale nei segmenti ro-ro e container, in coerenza con la visione strategica del sistema portuale italiano (ad esempio interventi nei porti di Trieste, Napoli e Livorno) e l'ultimo miglio ferroviario per gli interporti.
Fra i programmi prioritari relativi agli aeroporti sono elencati l'accessibilità su ferro, lo sviluppo del cargo aereo, lo sviluppo della capacità airside degli aeroporti attuali e infine terminal passeggeri, security e passengers experience. Dopo un interminabile elenco di programmi, il documento si conclude con una lista finale di interventi prioritari per le ferrovie (tra cui la Torino-Lione, la Direttrice Liguria–Alpi, le linee di alta velocità e alta capacità fra Lombardia e Veneto, la direttrice Verona–Brennero e altre al centro-sud) e per strade e autostrade. Sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze si può consultare la versione integrale dell'Allegato Infrastrutture.
Nicola Capuzzo
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