Secondo quanto riferisce Repubblica l’8 ottobre 2024, la Procura di Roma avrebbe aperto un’indagine sull’allocazione dei pedaggi e sulla gestione dei fondi della società Autostrade per l’Italia. Gli inquirenti contestano, a vario titolo, i reati di falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e manipolazione del mercato e sette dirigenti, tra cui ci sarebbe l'attuale amministratore delegato, Roberto Tomasi. Per quanto riguarda i pedaggi, i magistrati esaminano la loro destinazione, per verificare se effettivamente una parte di questi è andata per finanziare lavori della società. Inoltre, l’inchiesta riguarda oltre 500 milioni di euro destinati alla manutenzione e alla realizzazione di opere autostradali che, secondo l'accusa, sarebbero stati allocati in modo non corretto nei bilanci della società.
Secondo le attuali normative, Autostrade per l’Italia dovrebbe stabilire quali risorse sono necessarie per realizzare progetti specifici e accantonarle (compresi una parte dei pedaggi) in un fondo dedicato. In caso di revoca di un progetto, i relativi stanziamenti dovrebbero rimanere disponibili nel fondo per eventuali nuovi progetti. Tuttavia, l'accusa sostiene che questo fondo non sarebbe stato correttamente collocato nei bilanci della società.
Autostrade per l'Italia ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di aver appreso la notizia dagli organi di stampa e sostiene che da quanto risulta dai giornali l'indagine riguarderebbe impostazioni contabili risalenti ai primi anni Duemila, mentre oggi il vertice è certo di aver agito sempre in totale trasparenza e secondo la Legge.