Nulla sembra cambiare nel rapporto tra Governo e gestori autostradali, dove da quando è avvenuta la privatizzazione il primo soddisfa supinamente i desideri dei secondi. E neppure il "gran rottamatore" Renzi sfugge a questo meccanismo, come dimostra l'apprezzamento che gli è appena arrivato dall'Aiscat, la potente lobby dei gestori. In una nota diffusa il 14 maggio 2015, infatti, il presidente dell'associazione, Fabrizio Palenzona, "esprime apprezzamento" al Presidente del Consiglio e al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, per avere "sostanzialmente avviato a chiusura la delicata procedura europea aperta nello scorso agosto".
Ricordiamo che la Commissione Europea aveva avviato la procedura sulla scadenza delle concessioni e le annunciate proroghe. Per ora, da Bruxelles non è giunto alcun comunicato ufficiale sulla vicenda, ma evidentemente Aiscat ha buoni agganci, perché afferma: "Commissione e Governo Italiano, da quanto si apprende, hanno condiviso che i principi della crescita e della tutela del consumatore utente, giustificano la consensuale modifica della durata e la stessa integrazione delle diverse concessioni così da dare luogo ad una rete più efficiente".
Al netto delle frasi di circostanza, emerge che la Commissione Europea avrebbe approvato la proroga delle concessioni. Poi arrivano le richieste dell'associazione: "è ora necessario che il Governo, oltre a finalizzare la procedura con la Commissione Europea, definisca con le concessionarie interessate i contenuti delle specifiche intese tali da concretizzare gli obiettivi di partenza assicurando l'equilibrio economico finanziario dei piani, tariffe competitive e la prosecuzione dei piani di investimento".
Infine, l'Aiscat rilancia la richiesta di ulteriori aumenti delle tariffe: "con riguardo alla prossima scadenza del 30 giugno in ordine agli adeguamenti tariffari rinviati di fine anno scorso, Aiscat è in attesa della definizione degli strumenti previsti negli accordi sottoscritti". E ammonisce: "Aiscat ribadisce inoltre la centralità del principio della certezza giuridica che impone il rispetto dei contratti ed accordi sottoscritti e ancor più particolarmente in un momento in cui deve essere promossa la crescita e l'interesse degli investitori".
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