La manifestazione è indetta dai sindacati confederali e, secondo fonti sindacali, starebbe coinvolgendo circa cinquecento persone. Non sono solamente gli operai della raffineria di Gela, ma anche cittadini preoccupati per il futuro dell'economia cittadina. La protesta parte dalla chiusura dell'impianto petrolifero dell'Eni, dove lavorano tremila persone e dove operano anche numerose imprese di autotrasporto. Eni ha annunciato la riconversione per la produzione di biocarburanti e la costruzione di un hub per la logistica.
La situazione a Gela potrebbe peggiorare mercoledì 20 gennaio, giorno di sciopero nazionale dei lavoratori dell'Eni. I sindacati dichiarano che la protesta proseguirà a oltranza fino a quando la vertenza non sarà programmato un Tavolo con il Governo. Il traffico in città e nelle principali arterie è praticamente bloccato dalle 4 di questa mattina. Picchetti si segnalano anche sulla Statale 115 per Licata, sulla Statale 117 per Catania (all'altezza di Enimed)e sulla strada per Vittoria.
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