La nuova fresa si aggiunge alla gemella Gea, che lavora sul versante italiano nel cunicolo esplorativo di Chiamonte, del quale ha scavato 500 metri su 7500 complessivi. La fresa pesa 2400 tonnellate ed è stata assemblata in una camera alta come un palazzo di otto piani. Anche in questo caso, il suo primo lavoro è realizzare il tunnel esplorativo, che ha lo scopo di conoscere la geologia della montagna in un'area particolarmente delicata delle Alpi, con la roccia che tende a richiudersi. Questo cantiere di Saint-Martin-La-Porte occupa 443 persone e rappresenta un importante laboratorio per preparare il tunnel di base del Moncenisio, lungo 57,5 chilometri, il cui scavo inizierà nel 2018.
Il cantiere di Saint-Martin-La-Porte si aggiunge ad altri nove chilometri di discenderie, gallerie di servizio e di accesso al tunnel già realizzati in territorio francese. È anche il prototipo di "cantiere parlante" che Telt ha sviluppato per i siti italiani e francesi della Torino-Lione: "Luoghi che, con un mix tra tecnologia, informazione e innovazione, raccontano il progetto generale e quello specifico, la storia e la missione dell'opera, aprendola alla sua dimensione europea", spiega in una nota la società Telt.
Questo cantiere costa 391 milioni di euro, alla valuta del 2012, ed è finanziato per il 50% dalla Comunità Europea, per il 25% dalla Francia e per il 25% dall'Italia. Il costo della sezione transfrontaliera della Torino-Lione è di 8,6 miliardi di euro. Le opere che devono concludersi entro il 2019 costano 1,9 miliardi, il 41,08% dei quali (813,8 milioni) è finanziato dalla UE.
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