Nel 2016, le società che gestiscono le autostrade italiane hanno fatturato 6,896 miliardi di euro, 5,71 dei quali provenienti dai pedaggi (pari all'83% del totale). È il dato principale che emerge dalle 642 pagine della relazione annuale sull'attività delle autostrade in concessione relativa allo scorso anno. Il testo mostra che i ricavi da pedaggio sono aumentati rispetto all'anno precedente del 4,1% e la relazione spiega che "tale incremento è riconducibile sostanzialmente all'aumento del traffico localizzato su alcune tratte". Agli altri ricavi derivano dalla concessione delle aree di servizio, che hanno fruttato 468 milioni di euro.
I ricavi netti derivanti da pedaggi sono sempre aumentati su base annuale dal 2009 al 2016 (tranne che nel 2012), anche quando il traffico è diminuito (o è aumentato in percentuale minore), grazie all'incremento delle tariffe. Dal 2009 al 2016, l'aumento in termini assoluti è stato di un miliardo, passando da 4,754 miliardi a 5,710 miliardi di euro. Nel periodo sono aumentati anche i costi, ma in maniera meno rilevante, passando dai 2,353 miliardi del 2009 ai 2,933 miliardi del 2016.
Il margine operativo lordo delle società autostradali nel 2016 è stato di 3,963 miliardi, mentre il risultato operativo aggregato è stato di di 2,585 miliardi. La relazione afferma che dal 2009 questi due valori sono aumentati. È cresciuto anche l'utile netto, passato dai 986 milioni di euro del 2009 ai 1115 milioni dello scorso anno, rivelando così che la gestione autostradale è sempre un ottimo affare.
In compenso, gli investimenti delle società autostradali sono crollati nel 2016 del 20% rispetto all'anno precedente. Le autostrade hanno investito infatti 1,064 miliardi, a fronte di 1,398 miliardi del 2015. È interessante notare che gli investimenti calano costantemente dal 2011, quando le società investirono 2,190 miliardi. In cinque anni, il valore degli investimenti è dimezzato, anche se le tariffe (che dovrebbero essere legate anche a questo parametro), sono aumentate. Diminuisce anche la spesa per le manutenzioni, che nel 2016 è stata di 646 milioni, contro i 697 milioni dell'anno precedente (-7,3%). Nel 2009 la spesa per le manutenzioni è stata di 707 milioni.
È interessante comparare il valore degli introiti per pedaggio con quello del traffico, espresso in veicoli per chilometri. Nel 2016, il traffico è aumentato del 2,97% rispetto all'anno precedente, ma gli introiti netti per pedaggi sono aumentati del 4,1%. Tornando indietro nel tempo, emerge che nel 2015 il traffico è aumentato del 3,1% e gli introiti del 4,9%, nel 2014 il traffico è cresciuto dello 0,9% e gli introiti del 5,4% e nel 2013 si è registrata una diminuzione del traffico dell'1,9% ma un aumento degli introiti dell'1,9%. Il 2012 è stato un anno nero, con una riduzione del traffico del 7,2%; quell'anno sono diminuiti anche gli introiti da pedaggio, ma solo del 2,8%.
La relazione presenta anche i dati del traffico dei veicoli pesanti, partendo dal 2008, quando si registrò un traffico di 20,036 miliardi di veicoli per chilometri, un picco da cui in seguito si è solo scesi, fino a raggiungere il minimo nel 2013, con 14,895 miliardi di veicoli per chilometri. Poi c'è stata una costante risalita, fino ai 18,430 miliardi dello scorso anno. Il ministero dei Trasporti prevede un consolidamento della crescita anche per il 2017.
RELAZIONE ATTIVITÀ' SOCIETÀ' AUTOSTRADALI 2016
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