Se la ferrovia non va alla montagna, sarà la montagna ad andare alla ferrovia. Traduzione: siccome l'Italia è in ritardo nella realizzazione del potenziamento ferroviario per raggiungere il confine con la Svizzera e poi la nuova galleria di base che sarà inaugurata a giugno (opere che sono in buona parte finanziate da un prestito del Governo svizzero), Matteo Renzi ha spostato l'intero massiccio del San Gottardo in territorio italiano. O almeno lo ha fatto verbalmente: "Siamo l'unico Paese al mondo che sta facendo tre tunnel, tre opere strepitose per il collegamento con l'Europa: il Gottardo, che si inaugura il primo giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all'Austria, la Torino-Lione con la Francia. Stiamo investendo 28 miliardi di euro, ovviamente cofinanziati, per collegarci con l'Europa".
La dichiarazione è stata subito ridicolizzata dagli svizzeri. "È un po' confuso", ha bonariamente detto la televisione svizzera, sottolineando il ritardo delle opere di connessione in territorio italiano. Si sono perfino divertiti a livello governativo, come mostra la battuta di Ueli Maurer, capo del dipartimento federale delle Finanze: "Come concordato con l'amico Matteo Renzi, inoltriamo regolare fattura per la costruzione del tunnel di base del Gottardo". Una fattura sarà in realtà presto pronta: quella per restituire i 280 milioni di franchi messi a disposizione dalla Svizzera per le opere in Italia.
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