Il vertice europeo sul traffico merci lungo l'asse del Brennero ha discusso le richieste di limitare il numero dei veicoli industriali, ma non ha preso decisioni. I partecipanti – ossia i ministri dei Trasporti di Italia, Austria e Germania e i presidenti della Baviera, Tirolo, Alto Adige e Trentino – hanno preso tempo, decidendo d'istituire un gruppo di lavoro che valuterà gli aspetti legali, infrastrutturali ed economici degli eventuali provvedimenti, dandosi un nuovo appuntamento a maggio a Innsbruck. L'obiettivo è stabilire interventi entro la fine di quest'anno.
Il punto di partenza della riunione è il documento varato dall'Euregio, dove si afferma che "con oltre 11 milioni di transiti, di cui 2,2 milioni di veicoli pesanti, il Brennero è ormai giunto al limite delle proprie capacità infrastrutturali". Per contenere l'aumento del traffico stradale, l'Euregio propone un pacchetto d'interventi che comprende il pedaggio di corridoio, l'armonizzazione dei sistemi ferroviari per rendere il trasporto su rotaia più attraente, l'istituzione di un punto di controllo dei mezzi pesanti al confine del Brennero per chi proviene da sud e il potenziamento dell'autostrada viaggiante RoLa.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, sostiene che "nel breve periodo è necessario e irrinunciabile intervenire in maniera incisiva per limitare sia il traffico di transito che il traffico deviato, ovvero quello attirato lungo il Brennero da tariffe e fattori di costo che rendono questo valico più conveniente rispetto agli altri dell'arco alpino".
Oggi il 71% del traffico avviene su strada e il 29% su rotaia e l'Euregio intende arrivare al 50/50 entro il 2017, quando entrerà in funzione la galleria di base del Brennero. Quindi, l'obiettivo successivo sarà arrivare al 70% su rotaia e 30% su strada. La proposta più controversa, promossa da Bolzano ma avversata dalla Baviera è istituire un sistema di monitoraggio in grado di fissare un tetto superato il quale limitare i transiti. E proprio questo contrasto potrebbe avere portata alla pausa di riflessione, per cercare un accordo tra le regioni alpine.
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