I lavori comportano il completo rinnovo e adeguamento di tutti gli apparati compresi quelli dei posti di movimento e di interconnessione e delle sottostazioni elettriche di alimentazione. Il tutto farà capo a un unico apparato centrale computerizzato multistazione (Acc-M) ubicato a Bologna, che diventerà il posto centrale satellite (Pcs), una specie di cabina di regia dove sarà governata l’intera linea tra Firenze e Roma. Adeguati anche gli impianti di comunicazione Gsm-R, la frequenza riservata alle ferrovie e base per il sistema Etcs.
Già fissate le ulteriori tappe: a febbraio 2021 sarà convertita la tratta tra il bivio Arezzo sud e il bivio Orvieto sud per finire nel novembre 2021 quando l’adeguamento raggiungerà Settebagni, alle porte di Roma. A quel punto l’intera Direttissima, completata nel lontano 1992, lunga 236 chilometri, sarà convertita al segnalamento europeo. Se si escludono le linee AV, non sarà comunque la prima linea italiana ad adottare l’Etcs, in quanto la prima è stata quella del valico internazionale del Sempione, ma un primato lo stabilirà comunque, perché in questo caso il sistema di segnalamento europeo non si sovrapporrà a quello nazionale Scmt, ma sarà esclusivo.
Pertanto, dal novembre 2021 la linea potrà essere percorsa solamente da treni equipaggiati con il sotto sistema di bordo Etcs integrato. Questa limitazione non coinvolge il servizio AV già oggi perfettamente adeguato, ma le varie imprese ferroviarie che percorrono la Direttissima, essendo questa una linea mista e non esclusivamente passeggeri alta velocità. Tra queste le imprese che si occupano del servizio merci che pur essendo riservato a poche fasce orarie e in caso di interruzioni sulla linea storica, non possono contare su deroghe o eccezioni.
Piermario Curti Sacchi