La protesta rientra in una lunga vertenza avviata dai benzinai autostradali, che hanno già attuato uno sciopero e ne avevano proclamato un secondo, poi revocato, a maggio. L'innesco di questo fermo di 48 ore è lo "strappo" operato dai concessionari autostradali hanno pubblicato i bandi di gara per gli impianti, mentre è ancora in corso un ricorso al Tar. I giudici amministrativi stanno aspettando che il ministero dei Trasporti consegni loro i piani di ristrutturazione della rete, per valutare la legittimità degli atti governativi. Inoltre, sulla questione è ancora in corso un Tavolo di concertazione avviato dai ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico.
Le associazioni dei distributori contestano i bandi di gara, che sarebbero costruiti secondo schemi che contrasterebbero gli schemi vigenti e "conservano privilegi e lucrose rendite di posizione - in termini di pedaggi e royalty - che in questi anni hanno prodotto un decadimento verticale della qualità del pubblico servizio offerto all'utenza oltreché un livello di prezzi dei carburanti e del servizio di ristorazione più alti d'Europa ad evidente danno dei consumatori e dei gestori stessi", come scrivono in una nota.
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