La rivoluzione può attendere, ma nel frattempo uno dei tasselli del mosaico che rappresenta il progetto complessivo del potenziamento dell’areale ferroviario merci di Novara sta per essere collocato al suo posto. Su Novara il piano commerciale di Rfi è decisamente più ambizioso perché prevede investimenti che a prezzi attuali potrebbero sfiorare i cento milioni di euro, ma qui l’orizzonte si sposta oltre il 2026.
In compenso il gestore della rete ferroviaria ha avviato il progetto di “potenziamento del sistema di trazione elettrica per treni merci pesanti” che riguarda tutte le linee di accesso da nord al nodo di Novara, vale a dire la Domodossola-Novara e la Oleggio-Novara-Boschetto, quindi le due direttrici che si connettono al Sempione e alla Svizzera. Rfi ha indetto la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto, dopo di che, in tempi brevi, si pensa di arrivare alle gare d’appalto.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro nuove sottostazioni elettriche (Sse), in pratica gli impianti dove la corrente elettrica ad alta tensione trasportata dalle linee primarie viene trasformata e convertita per l’uso ferroviario. Tre di queste sottostazioni saranno ad alta tensione, mentre una a media tensione. Come si legge nel progetto, questi impianti sono “finalizzati a ridurre le limitazioni imposte al traffico merci pesante per l’insostenibilità degli assorbimenti di corrente” dei treni merci pesanti dagli attuali impianti elettrici.
Attualmente le linee ferroviarie non possono esprimere tutta la loro capacità teorica in quanto non riescono a sopportare un carico di corrente adeguato alla richiesta. Le nuove sottostazioni elettriche aggiuntive di potenziamento delle linee novaresi saranno ubicate a Momo e Orta San Giulio sulla Novara-Borgomanero-Domodossola, a Oleggio sulla Novara-Arona e a Vogogna sulla direttrice del Sempione.
Il potenziamento della trazione elettrica può essere considerata un’anticipazione del più ambizioso programma di investimenti di Rfi per il nodo di Novara. Il piano comprende una bretella per collegare direttamente a nord lo scalo merci con la direttrice del Sempione, la ricollocazione del terminal dell'autostrada viaggiante (RoLa) e l'adeguamento del fascio binari del Boschetto da ripensare secondo lo standard europeo per treni merci lunghi 750 metri.
Gli investimenti previsti sul nodo novarese sono solo uno degli interventi, alcuni già in corso, per potenziare tutte le direttrici di accesso ai valichi ferroviari con la Svizzera. Tra questi ci sono quelli che interessano la linea tra Arona e Verbania dove si è reso indispensabile sospendere la circolazione per novanta giorni dal 9 giugno all’8 settembre 2024. I cantieri programmati su questa tratta lunga 26 chilometri riguardano l’adeguamento della sagoma, in particolare quella delle gallerie, per raggiungere il massimo profilo adatto ai trasporti intermodali senza limitazioni, secondo la codifica PC/80-P410. L’investimento complessivo sfiora i 120 milioni di euro, cofinanziato dalla Svizzera, secondo un accordo sottoscritto nel febbraio 2022.
Le operazioni si concentrano sulla galleria Faraggiana di 1183 metri nei pressi di Arona e sulla galleria Stresa di 1072 metri vicino all’omonima località. I due tunnel con un intervento che riguarda essenzialmente l’abbassamento del piano del ferro, quindi binari e massicciata, raggiungeranno la massima sagoma richiesta. La chiusura della linea è anche l’occasione per predisporre gli impianti su questa tratta al sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs.
Questi interventi rientrano nel pacchetto di investimenti previsti dall’accordo con il Governo svizzero che ha deciso di destinare a fondo perduto 145 milioni di euro per favorire l’adeguamento dell’itinerario che riguarda Domodossola e il Sempione. Da parte loro, le ferrovie italiane nel 2001 avevano già elettrificato e adeguato secondo il massimo profilo per i trasporti intermodali la ferrovia a semplice binario che da Novara, attraverso Borgomanero, raggiunge Domodossola e quindi il valico del Sempione, ma la direttrice che costeggia il lago Maggiore, quindi la Arona-Stresa-Domodossola era rimasta finora esclusa dai progetti di potenziamento.
Piermario Curti Sacchi