Per Trento, il corridoio del Brennero rappresenterà una vera e propria rivoluzione. Dopo vent'anni di progetti e di varie ipotesi ora ci sono delle date precise scritte sull'agenda. Alla base dell'ultima svolta c'è la firma l'11 novembre 2019 dell'atto aggiuntivo al protocollo d'intesa già definito nell'aprile 2018 tra tutti i soggetti interessati, vale a dire il gestore della rete ferroviaria (Rfi), la Provincia e il Comune di Trento. Da questa data scattano 180 giorni per arrivare a un disegno preliminare di tutta l'infrastruttura che comprende la realizzazione della circonvallazione merci di Trento, l'interramento della ferrovia storica nella tratta urbana e come corollario un sistema di mobilità urbana integrata (conosciuto come Nordus). Se la scaletta dei tempi sarà rispettata, a maggio o giugno 2020 il progetto dovrebbe essere una realtà. È questo il frutto dell'ultima riunione del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero (istituito dalla Provincia di Trento) che ha portato alla firma dell'intesa.
Al di là degli aspetti urbanistici per il capoluogo trentino che cambieranno il volto della città, ma esulano dal discorso delle merci, l'accordo rappresenta anche un colpo d'acceleratore per la circonvallazione merci di Trento e Rovereto. Prevista dalla pianificazione delle tratte di accesso sud alla futura galleria di base del Brennero, è indicata come lotto prioritario numero tre, accanto alla variante tra Fortezza e Ponte Gardena (progetto definitivo approvato a luglio 2019), alla circonvallazione di Bolzano-Bassa Atesina e alla bretella di Verona. Le quattro varianti, che si trovano in una fase progettuale differente, sono considerate prioritarie in quanto solo con la loro realizzazione si può centrare l'obiettivo principale del tunnel di base del Brennero, vale a dire quello di costituire un corridoio ad alta capacità pensato soprattutto se non quasi esclusivamente per le merci (nei documenti della società BBT si parla di 80% trasporto merci e 20% trasporto passeggeri). Del resto, le varianti sono pensate proprio per portare il traffico commerciale all'esterno dei principali scali passeggeri e precisamente Rovereto, Trento e Bolzano. In particolare, la circonvallazione di Trento oggetto dell'intesa ora sottoscritta tra le ferrovie e gli enti locali conferma in linea di massima il progetto proposto da Rfi nel 2015. Resta da valutare la suddivisione economica dell'investimento tra i vari soggetti (considerando anche la parte urbanistica) e quindi come individuare le risorse finanziarie necessarie. La sfida è quella di aprire al più presto i cantieri in modo da completare i lavori entro il 2028, anno in cui entrerà in esercizio il tunnel di base del Brennero.
Piermario Curti Sacchi
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