La battaglia navale che si è scatenata sulle rotte marittime tra Sardegna e continente fra il Gruppo Grimaldi (Grimaldi Lines) e le società che fanno capo a Vincenzo Onorato (Moby e Tirrenia Cin) da una parte avvantaggia economicamente i camionisti - sotto forma di sconti fino al 50% sulle tariffe - ma dall'altra starebbe penalizzando alcune società di autotrasporto.
Marilisa Luciano, titolare della ditta di autotrasporto sarda Nuova Logistica Lucianu, sostiene che nei giorni scorsi sia capitato più volte ai suoi semirimorchi carichi di merce deperibile di restare a terra, precisando che in stiva c'era spazio di carico disponibile. "Questo succede da quando abbiamo inviato la disdetta del precedente contratto in esclusiva con Tirrenia e Moby e abbiamo stipulato un nuovo accordo commerciale con Grimaldi", spiega Marilisa Luciano, specificando che gli episodi sono accaduti "sia sulla linea Genova-Porto Torres, operata da Tirrenia che riceve contributi pubblici, sia su quella Moby da Piombino a Olbia. Ogni carico di merce deperibile lasciato a terra per noi è un danno economico da 40mila euro oltre al danno d'immagine con i clienti". Marilisa Luciano dice apertamente che "l'arrivo di Grimaldi sulle rotte con la Sardegna ha spaccato il monopolio di Vincenzo Onorato".
Un'altra società di autotrasporto disponibile a raccontare la sue esperienza è la Trans Isole, azienda sarda il cui amministratore, Michele Spighetto, a proposito di Tirrenia e Moby parla apertamente di "boicottaggio" e di aziende che "fanno cartello". Il manager della società aggiunge: "O imbarchi tutto con loro o niente. I loro commerciali ci hanno detto: se non siete fidelizzati non avete priorità d'imbarco". Anche la società Trans Isole ha dovuto lasciare lasciare in banchina semirimorchi carichi di merce deperibile sulle linee Civitavecchia-Cagliari e Livorno-Olbia. "Per ogni spedizione dalla Sardegna se le compagnie di navigazione non ci danno la garanzia d'imbarcare dei camion a Cagliari dobbiamo essere pronti a mandare il mezzo al porto di Olbia, con un aggravio di costi di 700 euro a mezzo per ogni viaggio".
Nicola Capuzzo
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