I contributi al trasporto combinato strada-mare sono rinviati almeno di un anno – come ha ha annunciato la sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari - ma dal parere del Consiglio di Stato su questo provvedimento si apprende che le correzioni da fare allo schema applicativo saranno molteplici.
Nel parere redatto a fine settembre e richiesto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si obietta, ad esempio, sul fatto che il marebonus e il ferrobonus (incentivo all'intermodalità strada-rotaia) avrebbero dovuto essere attuati contestualmente e non avere tempistiche differenti. Ci sono altre critiche sui vincoli comunitari imposti su questo tipo di contributi e viene evidenziato che il Regolamento, così come scritto, "non pare sufficiente a rendere l'attuazione della misura conforme al diritto UE". Il nodo (delicato) della questione è la compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato.
Il Consiglio di Stato è critico anche sul fatto che il Regolamento "non rispetta la propria natura di fonte regolamentare secondaria, in quanto non assicura il contenuto minimo necessario per assolvere alla proprie finalità ma, a sua volta, rinvia la reale disciplina a un decreto del Direttore Generale" (della Divisione per il trasporto stradale e per l'intermodalità, ndr). Il parere prosegue dicendo che "non appaiono sufficientemente sviluppate le disposizioni relative ai requisiti dei beneficiari, alla struttura del procedimento di assegnazione dei contributi ed alle procedure per la verifica dell'attuazione degli interventi". Inoltre "il Regolamento necessità delle opportune integrazioni relativamente alle modalità di istruttoria, gestione controllo dei 138 milioni di euro previsti dal comma 467 e dei 60 milioni stanziati dal comma 468; ed ai rapporti fra Ministero dei trasporti e RAM" (Rete Autostrade Mediterranee).
A proposito infine delle modalità di riconoscimento del contributo, dal parere del Consiglio di Stato si apprende che "l'articolo 7, comma 3 (del Regolamento, ndr) prevede che le imprese beneficiarie dei contributi saranno tenute a destinare annualmente a favore delle imprese clienti che abbiano effettuato sulle linee incentivate almeno 150 imbarchi di mezzi all'anno, una quota pari ad almeno il 70% del contributo ricevuto". Sul tema è poco chiaro però anche il parere del Consiglio di Stato perché poco prima, nel paragrafo dedicato al ribaltamento del contributo nei confronti della clientela, parla di "almeno 100 imbarchi all'anno", senza specificare in ogni caso se e come possano essere considerati i consorzi di autotrasportatori. In ogni caso pare evidente che i padroncini siano destinati a rimanere esclusi da queste misure d'incentivo.
È invece ben definito il vincolo (per Tirrenia CIN) che "le linee di servizio marittimo che operano in convenzione con pubbliche amministrazioni saranno tenute al riversamento integrale dell'incentivo a favore della propria clientela". A livello generale, comunque il parere del Consiglio di Stato sul Regolamento in questione è favorevole "condizionatamente al recepimento delle osservazioni e dei rilievi di cui sopra".
Nicola Capuzzo
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