Dopo i ritardi delle navi, l’intasamento dei porti, la carenza di autisti un altro elemento si aggiunge alle cause dell’ingolfamento della filiera del trasporto, causando ulteriori ritardi: l’abbassamento del livello di fiumi del centro e nord Europa, un fenomeno che sta diventando sempre più frequente negli ultimi anni. In una nota diffusa il 25 novembre 2021, Contargo, che è uno dei principali operatori europei nel trasporto di container su idrovie, ha scritto che i livelli del Reno continuano a scendere e le previsioni non mostrano importanti piogge nei prossimi giorni. Quindi il fiume potrebbe scendere sotto la soglia dei 61 centimetri.
Una situazione che ridurrà in modo significativo la capacità di trasporto delle imbarcazioni con diverse conseguenze: aumenterà il numero di viaggi per trasportare la stessa quantità di container, cresceranno i ritardi lungo la filiera del trasporto e saranno applicati supplementi tariffari. Riguardo a questi ultimi, Contargo precisa che con un livello compreso tra 71 e 80 cm è previsto un supplemento di 175 euro per container da 20’ e di 225 euro per container da 40’. Tali valori aumentano rispettivamente a 240 e 300 euro con livelli tra 61 e 70 cm e di 320 e 425 euro con livelli tra 51 e 60 cm. Queste cifre valgono per i contenitori pieni che viaggiano tra i porti di Anversa o Rotterdam e gli scali del Reno o meno sopra Coblenza.
La società aggiunge che quando il livello del fiume scende sotto gli 80 cm decade l’obbligo del trasporto, anche se “faremo tutto il possibile per trasportare i container prenotati”. Contargo offre l’alternativa del trasporto ferroviario, per il quale sta aumentano istituendo treni speciali. Il 30 novembre, la società ha comunicato che le sue imbarcazioni hanno ritardi di carico e scarico nei porti di Anversa e Rotterdam di 36 ore.