Dal primo gennaio 2019 Hupac sarà il gestore dell'interporto di Pordenone. L'annuncio era già stato dato dall'operatore intermodale elvetico in occasione della sua ultima assemblea pubblica tenutasi a Zurigo a inizio giugno ma ora l'operazione è stata formalizzata. Alla firma dell'accordo erano presenti il direttore amministrativo della filiale italiana di Hupac, Roberto Paciaroni, e Giuseppe Bortolussi, amministratore delegato di Interporto Centro Ingrosso Pordenone.
Il gruppo svizzero si occuperà delle manovre all'interno del terminal e di tutte le attività complementari, dall'acquisizione di nuovi clienti, alla gestione del trasferimento dei carichi da camion a treni. Lo scalo intermodale friulano è stato scelto per le interessanti prospettive di crescita e per la posizione vantaggiosa, che permette lo scambio intermodale grazie alla vicinanza all'autostrada A28 e di conseguenza alla A4 ma anche per le direttrici verso est, in particolare fra Pordenone e la Serbia dove gli interessi economici e le imprese italiane sono in forte crescita.
"La novità di questo accordo riguarda il fatto che Hupac farà arrivare i treni, pagandoli, e li movimenta, dando certezza a tutto il mondo ferroviario, con date e giorni precisi per dare concretezza ai movimenti dei treni da e per ogni destinazione", ha affermato Bortolussi. Il numero uno di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone ha annunciato inoltre che gli occupati passeranno dagli attuali 1000 a 1250. Il progetto del terminal merci su rotaia era nato circa dieci anni fa ma nel frattempo ha subito delle modifiche in relazione alle normative sempre più stringenti sul fronte della sicurezza. Il piano finale contempla la creazione di un terminal con sette fasci di binari (tre elettrificati e quattro adibiti a carico e scarico) oltre a un binario di manovra per consentire lo spostamento dei treni che arrivano sulla linea elettrificata.
I recenti investimenti, favoriti da stanziamenti regionali, sono stati di due milioni per completare il binario di manovra e un milione per l'area di sosta fuori del terminal. L'allungamento dell'asta di manovra a 750 metri prevede la realizzazione dei binari sino al sottopasso su via Nuova di Corva, per una lunghezza di 350 metri, in conformità agli standard europei e di lunghezza adeguata ai binari di presa e consegna, come previsto nel piano approvato da RFI, che contempla una dotazione di fasci elettrificati con standard europei su una superficie complessiva di 140mila metri quadrati. Il terminal ferroviario pordenonese sarà una stazione in grado di accogliere 250 treni al giorno, con linea telematizzata da Mestre a Udine per rendere il flusso più sicuro e fluido. La piattaforma è progettata per il ricevimento di treni di autostrada viaggiante e predisposta per l'installazione delle gru a portale.
Nicola Capuzzo
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