Un patto a tre che mette d'accordo ferro e gomma in una prospettiva di sviluppo congiunta a favore di un sistema di trasporti sempre più efficiente e con un occhio rivolto alla tutela ambientale. È quanto hanno sottoscritto in Svizzera nel settembre 2019 le Ferrovie Federali Svizzere (FFS), l'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) e l'Associazione degli spedizionieri (VAP). Il "documento di posizione comune", come viene definito, è stato siglato guarda caso a Bözberg, la località accanto al più grande cantiere in corso lungo il corridoio che porta al San Gottardo dove il tunnel esistente di quasi tre chilometri in occasione dei lavori di adeguamento e potenziamento di questo itinerario viene radicalmente ricostruito.
L'accordo di collaborazione tra il mondo dell'autotrasporto e le Ferrovie federali vede sullo sfondo il completamento dei lavori della nuova ferrovia transalpina coronati dall'apertura nel dicembre 2020 della galleria di base del Monte Ceneri e dalla conclusione degli interventi di adeguamento indicati come "corridoio 4 metri" (per il trasporto di semirimorchi stradali senza limitazioni), ininterrotto da Basilea al Nord Italia. La conclusione di quella che è stata definita l'opera ferroviaria del secolo crea una capacità supplementare di trasporto su rotaia stimata in 240mila unità stradali l'anno.
Se da un lato, sia le ferrovie sia gli autotrasportatori continuano a investire costantemente per accrescere l'efficienza e la competitività, dall'altro il sistema nel suo complesso potrebbe migliorare ulteriormente solo attraverso una serie di misure, a patto di programmarle fin da subito. Che sono quelle indicate nell'accordo dove sono stati individuati cinque punti. Primo: per essere competitivi sul lungo termine, sono necessari nuovi investimenti sulle linee finalizzati a potenziare il traffico merci. Questi investimenti vanno inseriti nel prossimo piano di ampliamento conosciuto come Prossif 2040/45. Secondo: tutti i terminal ferroviari devono avere binari di ricevimento lunghi 750 metri e gli impianti di carico e scarico vanno potenziati. Così come occorre aumentare la capacità di trasbordo nell'area del Canton Ticino.
Terzo: anche la rete stradale svizzera va adeguata soprattutto con tangenziali che aggirino i nodi principali in modo da evitare la congestione. Quarto: va mantenuta l'attuale normativa sul trasporto stradale come la tassa commisurata alle prestazioni (TTPCP), il divieto di circolazione notturna e festiva, il limite di 40 tonnellate. Quinto: la rete ferroviaria va adeguata alla domanda, senza investimenti faraonici, ma comunque efficaci e puntuali e soprattutto la manutenzione deve essere programmata in modo tale da non creare discapito per il traffico merci notturno.
Piermario Curti Sacchi
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!