Le cronache, anche italiane, riportano casi d’incendi a impianti fotovoltaici, che finora hanno causato danni anche se non vittime. Questo fenomeno comincia a interessare anche la logistica, dove negli ultimi anni sono stati installati migliaia di metri quadrati di pannelli solari sui tetti dei magazzini. La notizia più eclatante viene da Amazon, che ha spento tutti gli impianti fotovoltaici degli Stati Uniti dopo alcuni piccoli incendi avvenuti nei mesi scorsi. Il caso più grave è quello di Perryville, nel Maryland, dove a giugno 2021 le fiamme scaturite dai pannelli hanno causato danni per mezzo milione di dollari. Alla testata statunitense Fox Business, un portavoce di Amazon ha dichiarato che la chiusura è temporanea e attuata “per eccesso di cautela” e nel frattempo sta ispezionando ogni impianto.
L’emittente statunitense Cnbc ha detto, basandosi su documenti interni di Amazon, che la multinazionale di commercio elettronico avrebbe subito "eventi critici di incendio o arco elettrico" in sei siti in Nord America equipaggiati con impianti solari. Nel rapporto di sostenibilità del 2021, Amazon ha dichiarato di essere il principale acquirente di energia rinnovabile al mondo, con l’obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro il 2040. Oggi almeno 140 sue strutture in tutto il mondo hanno impianto fotovoltaici. Al termine dei controlli, conclude la società, i pannelli solari saranno riattivati. Per prevenire incidenti, Amazon ha costituito una squadra di esperti che verificano la costruzione, l’attività e la manutenzione di tutti gli impianti fotovoltaici.
(foto di Susquehanna Hose da Twitter dell'incendio di Perryville)