Il settembre 2022 il ministero Mims (ex Trasporti) ha comunicato di avere pubblicato il Decreto che stanzia 500 milioni di euro per fornire contributi agli armatori che che acquistano nuove navi o ammodernamento quelle esistenti o in costruzione, con lo scopo di ridurne l’impatto ambientale. Sono risorse che rientrano nel Piano complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il ministero spiega che “saranno attribuite a progetti presentati dalle imprese armatoriali che siano in grado di assicurare migliori performance ambientali e un significativo abbattimento delle emissioni inquinanti delle navi, anche nei porti, grazie all’uso di sistemi di propulsione di ultima generazione, batterie elettriche, soluzioni ibride o comunque innovative sotto il profilo idrodinamico, sistemi digitali di controllo o della sostenibilità dei materiali”.
“Con questo decreto realizziamo un cospicuo investimento che integra gli interventi già avviati per la trasformazione dei porti e dei retroporti italiani e per l’elettrificazione delle banchine, in modo che le navi ormeggiate possano spegnere i motori inquinanti e utilizzare l’energia elettrica presa da terra”, spiega il ministro Enrico Giovannini. “Questi diversi interventi sono finalizzati a favorire la transizione ecologica del trasporto marittimo, componente fondamentale del nostro sistema economico”.
Il ministro aggiunge che “le ingenti risorse messe a disposizione consentiranno di favorire il rinnovamento delle flotte incentivando gli armatori all’acquisto nuove navi dotate di tecnologia di ultima generazione, con motori in grado di utilizzare combustibili a basso impatto ambientale (Gnl, bioGnl, metanolo, idrogeno, ammoniaca), o alla trasformazione di navi già in attività per consentire loro di utilizzare sistemi di alimentazione a minore impatto ambientale, anche attraverso l’utilizzo di biocarburanti”.
In dettaglio, 225 milioni sono destinati al rinnovo delle flotte con l’acquisto di nuove unità riduzione delle emissioninavali dotate di impianto di propulsione a basso impatto ambientale e altrettanti per completare di nuove unità con impianti di propulsione a basso impatto ambientale, oppure per la modifica di unità navali o di trasformazione che ne comportino un radicale mutamento delle caratteristiche. Infine, 50 milioni sono destinati al rinnovo di unità navali operanti nei porti italiani, come i rimorchiatori.
I miglioramenti dal punto di vista della di gas climalteranti ottenibili grazie alle proposte che vengono presentate per l’ammissione al contributo dovranno essere certificati dagli organismi terzi specializzati.