Una delle cause della mancanza di dispositivi di protezione contro il coronavirus è che siamo costretti a importarli da Paesi extra-europei, soprattutto la Cina, in un contesto dove sono diffuse le frodi sulla loro certificazione. Così si allungano i tempi dello sdoganamento per svolgere i controlli, per non parlare dei numerosi sequestri di prodotti non ritenuti ideonei. Per semplificare l’importazione dai Paesi extra-europei l’Agenzia delle Dogane ha firmato un accordo con Confetra per stabilire una via preferenziale per le spedizioni che hanno determinate caratteristiche.
L’intesa prevede che le Dogane garantiscano, attraverso direttive interne, che gli ordini evasi secondo le norme del protocollo siano sdoganati con le procedure più celeri possibile e in esenzione d’Iva e dazi. Gli operatori aderenti a Confetra ordineranno questi prodotti con la dicitura “per conto e nell’interesse del Comune, della Regione o di altro Ente Territoriale”, utilizzando, per ogni ordine, un unico modulo di svincolo diretto nel quale indicare, ricorrendo le condizioni previste dalla Determinazione Direttoriale numero 107042 del 3 aprile 2020, il diritto a beneficiare del regime di esenzione fiscale.
“L’intesa sottoscritta con l’Amministrazione delle Dogane viene incontro a una delle principali richieste avanzate dal mondo delle imprese per avere a disposizione, nel più celere tempo possibile, i dispositivi protettivi sia per dipendenti e clienti, sia per assicurarne la disponibilità ai cittadini”, spiega il presidente di Confetra, Guido Nicolini.