Formalmente il corriere espresso Sgt non dichiara lo stato di crisi, ma due sindacati di base si stanno muovendo in modo indipendente perché temono la chiusura dell'azienda. In un comunicato diffuso il 20 marzo, Usb Emilia Romagna scrive che la Sgt "ha deciso di chiudere le sue filiali senza alcuna comunicazione ufficiale, lasciando centinaia di lavoratori a casa". Il sindacato precisa che "il primo campanello di allarme è stata la chiusura della filiale di Forlì il 28 febbraio 2019 seguita progressivamente dai magazzini presenti nelle altre città, in particolare del Centro Nord Italia, come Pesaro, Firenze, Crespellano (Bo), Milano, Brescia, Pisa ecc". La Usb denuncia che queste azioni sono state attuate senza l'invio ai lavoratori e ai sindacati di alcuna comunicazione formale. Anche il sindacato di base SiCobas sta mobilitandosi e il 21 marzo ha organizzato un presidio sotto la sede del ministero del Lavoro per chiedere un tavolo di trattativa "contro la chiusura dei magazzini di Sgt in tutta Italia". Altri presidi sono stato attuati sotto le Prefetture di Firenze, Bologna, Milano e Roma.
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