Un imprenditore originario della provincia di Viterbo ma operante in quella di Forlì-Cesena è agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su un giro di fatture per operazioni inesistenti emesse da imprese di autotrasporto e di servizi che ammontano a 33 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, grazie a queste fatture, le imprese che fanno capo all’indagato e che sono attive nei servizi per la logistica avrebbero evaso le imposte. I capi d’accusa nei suoi confronti sono diversi: associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false e, in concorso con gli amministratori delle società fallite, eventi connessi alla bancarotta fraudolenta.
L’imprenditore ha già subito una condanna di primo grado a quattro anni in un processo dove era indagato con quattro autotrasportatori con l’accusa di avere nascosto al Fisco 52 milioni di euro tra il 2009 e il 2016, usando sempre fatture per operazioni inesistenti. I suoi coimputati hanno subito condanne da un anno e dieci mesi a tre anni e quattro mesi.