L'associazione delle società di logistica e terminaliste entra nel dibattito sulla riforma dei porti con una posizione drastica: "In Italia bastano solo quattro porti strategici per i container", afferma il presidente di Assologistica, Carlo Mearelli, precisandone anche i nomi. Tre scali gateway - Taranto per il sud, La Spezia per il nord e Trieste per l'Europa orientale – e Gioia Tauro come transhipment. Anzi, ci sono dubbi perfino sul futuro di quest'ultimo, perché la concorrenza degli scali presenti e futuri del nord Africa diventa sempre più serrata. "Suez vuole diventare la principale piattaforma del Mediterraneo", precisa il presidente dell'associazione.
Resta fuori dalla lista quello che oggi è il principale porto gateway, ossia Genova, perché non ha possibilità di sviluppare un retroporto adeguato alle portacontainer da14-18mila teu. In questa prospettiva, secondo Mearelli il corridoio Rotterdam-Genova potrebbe diventare quello Rotterdam-Milano.
Sull'autotrasporto, Mearelli approva gli ultimi provvedimenti dell'Albo sulla certificazione delle imprese regolari attraverso il database pubblico, che finalmente dichiara quali sono le imprese associate. Egli ritiene, però, che questa categoria sia "sovvenzionata in maniera sostanziosa", attirando così anche l'attenzione della malavita organizzata.
Il presidente di Assologistica interviene anche sul rinnovo del contratto nazionale, dove alcune associazioni dell'autotrasporto chiedono un testo separato. Mearelli ribadisce invece che "la logistica integrata non si può gestire con diversi contratti". Deve restare un unico CCNL, con articolazioni interne per le varie attività.
Sul trasporto ferroviario, Assologistica appoggia il processo di liberalizzazione, seguendo la logica secondo cui "lo Stato presidia l'infrastruttura, mentre il servizio deve andare al mercato". Per, aggiunge Mearelli, "bisogna evitare che il soliti prendano la parte buona del mercato". Insomma, ci vogliono veri soggetti industriali. Il presidente di Assologistica mostra seri dubbi sull'utilità della nuova ferrovia Torino-Lione, perché su quella linea non c'è traffico.
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