In una nota ufficiale diffusa oggi, la Commissione Europea ritiene che "sempre più probabile che il Regno Unito lasci l'Unione europea il 12 aprile senza un accordo", quindi ha terminato i preparativi per affrontare tale evento e nello stesso tempo "continua a sostenere le amministrazioni nei loro preparativi ed esorta tutti i cittadini e tutte le imprese dell'UE a continuare a informarsi sulle conseguenze di un'eventuale uscita senza accordo e a completare i preparativi per questo scenario". Nel caso di uscita senza accordo, il Regno Unito diventerà un paese terzo senza regime transitorio e ciò significa che "da quel momento tutto il diritto primario e derivato dell'UE cesserà di applicarsi al Regno Unito e non vi sarà il periodo di transizione previsto dall'accordo di recesso, il che ovviamente causerà notevoli disagi ai cittadini e alle imprese".
In concreto, le relazioni del Regno Unito con l'UE saranno disciplinate dal diritto pubblico internazionale generale, che comprende le norme dell'Organizzazione mondiale del commercio e Bruxelles precisa che "l'UE sarà tenuta ad applicare immediatamente la propria normativa e le proprie tariffe alle frontiere con il Regno Unito, inclusi i controlli e le verifiche del rispetto delle norme doganali, sanitarie e fitosanitarie e la verifica di conformità alle norme dell'UE. Nonostante i notevoli preparativi delle autorità doganali degli Stati membri, i controlli potrebbero causare importanti ritardi alla frontiera. Inoltre, i soggetti del Regno Unito non potranno più essere ammessi a beneficiare delle sovvenzioni dell'UE e a partecipare alle procedure di aggiudicazione degli appalti dell'UE secondo le attuali modalità".
Per affrontare questa eventualità, la Commissione Europea ha già pubblicato novanta avvisi sui preparativi e diciannove proposte legislative, di cui diciassette approvate dal Parlamento Europeo e dal Consiglio oltre che compiere discussioni tecniche con gli Stati membri dell'Unione. Ma la stessa Commissione avverte che tali misure sono di natura temporanea e di portata limitata e "non potranno mitigare l'impatto complessivo di un'uscita senza accordo, né tantomeno compenseranno la mancanza di preparazione; non ricreeranno tutti i vantaggi dell'appartenenza all'UE e neppure le condizioni favorevoli per un eventuale periodo di transizione previste dall'accordo di recesso".
Per quanto riguarda i trasporto, la Commissione assicura che dopo la Brexit le misure garantiranno i collegamenti aerei di base per evitare una totale interruzione del traffico aereo tra l'UE e il Regno Unito e "il mantenimento di collegamenti stradali di base sicuri tra l'UE e il Regno Unito per un periodo di tempo limitato, a condizione che il Regno Unito conceda lo stesso trattamento alle imprese e agli operatori dell'UE". In ambito ferroviario, l'Unione "garantisce la validità delle autorizzazioni di sicurezza per alcune parti dell'infrastruttura ferroviaria per un periodo strettamente limitato a tre mesi per consentire l'adozione di soluzioni a lungo termine in linea con il diritto dell'UE. Questa misura riguarda in particolare il tunnel sotto la Manica e sarà subordinata al mantenimento, da parte del Regno Unito, di standard di sicurezza identici alle prescrizioni dell'UE".
Per quanto riguarda i Corridoi europei, sarà riallineato quello della rete centrale Mare del Nord-Mediterraneo. In concreto saranno aggiunti nuovi collegamenti marittimi tra l'Irlanda, la Francia, il Belgio e i Paesi Bassi alla rete centrale e stabilita una nuova priorità di finanziamento per il meccanismo per collegare l'Europa (MCE), Inoltre, saranno adeguate le infrastrutture di trasporto ai fini della sicurezza e delle verifiche di frontiera. Un altro capitolo riguarda la possibilità di fornire aiuti di Stato per aiutare le imprese comunitarie ad affrontare la Brexit: "A titolo di esempio le norme sugli aiuti di Stato ammettono gli aiuti alle piccole e medie imprese per servizi di consulenza o gli aiuti alla formazione finalizzati all'assistenza delle pmi nei preparativi (comprese eventuali formalità doganali)", afferma la Commissione.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!