Poche ore dopo l’incidente mortale che ha causato nella notte tra il 20 e il 21 ottobre la morte del giovane facchino Yaya Yafa nel magazzino della Sda dell’Interporto di Bologna, la Procura della Repubblica intende iscrivere nel registro degli indagati l’autista del camion che ha schiacciato l’operaio contro la ribalta. Sono in corso le indagini dei Carabinieri, indirizzate anche lungo la filiera degli appalti della movimentazione nella piattaforma logistica per verificare se emergono altre responsabilità. Yafa aveva 22 anni ed era immigrato dalla Guinea Bissau. Lavorava nell’impianto da tre giorni, tramite un’agenzia di lavoro interinale.
Questo incidente sta provocando alcuni scioperi nella logistica bolognese. Il primo è stato attuato all’interporto il giorno stesso dal sindacato di base SiCobas, mentre le sigle confederali hanno proclamato il fermo di due ore per il 26 ottobre. Il segretario provinciale della Cgil, Maurizio Lunghi, ha denunciato la lunga filiera degli appalti nella logistica, “gestita da multinazionali che danno appalti a coop che a loro volta lavorano con sub-appalti. Così “ si crea un meccanismo di lavoro somministrato e non c’è controllo.
Sull’incidente del 21 ottobre, il segretario provinciale della Uil, Giuliano Zignani, ha dichiarato che “abbiamo avuto la certezza dell’azienda per cui lavorava, Inopera Spa, in appalto per Sda. Non è stato rispettato il protocollo; non si capisce perché dopo tre giorni facesse il turno notturno e il tutor previsto da legge non c’era”.