Dopo l’anticipo dei giorni scorsi, il 13 gennaio 2021 il Governo ha presentato un testo di 160 pagine che illustra più in dettaglio i programmi previsti per ottenere le risorse comunitarie del Recovery Fund. Oltre ad alcuni interventi presenti in altre parti (come quella energetica, per esempio), un capitolo è intitolato “Intermodalità e logistica integrata”. Questa sezione esordisce illustrando gli obiettivi, che sono quattro: potenziamento della competitività del sistema portuale italiano in una dimensione di sostenibilità e sviluppo delle infrastrutture intermodali sulla base di una pianificazione integrata e realizzazione dei collegamenti di ultimo miglio dei porti; sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico dei porti (Green Ports); digitalizzazione della catena logistica e del traffico aereo; riduzione delle emissioni connesse all’attività di movimentazione merci.
Analizzando il documento, però, a fronte delle dichiarazioni d’intenti le risorse per l’intero capitolo sono scarse: 3,68 miliardi, la maggior parte dei quali (3,32 miliardi) va al progetto intitolato “Porti d’Italia” e i restanti 350 milioni sono destinati alla digitalizzazione degli aeroporti e dei sistemi logistici. Non solo: il progetto Porti d’Italia si focalizza su due scali, Genova e Trieste. Per il primo si parla della nuova diga foranea e per il secondo del progetto Adriagateway, che potenzia la logistica e i collegamenti ferroviaria.
Altri porti sono citati nell’ambito del programma Italia Veloce: ultimo miglio ferroviario e stradale (porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno); resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici (porti di Palermo, Salerno, Manfredonia, Catania e Venezia); accessibilità marittima (porti di Vado Ligure, Civitavecchia,Taranto, Marina di Carrara, Napoli e Salerno e Brindisi); aumento della capacità portuale (porti di Ravenna, Cagliari, La Spezia, Napoli, Trapani e Venezia); efficientamento energetico e ambientale per i porti dello Stretto di Messina.
Sempre in ambito marittimo, il programma del Governo affronta la sostenibilità ambientale (Green Ports) e l’elettrificazione delle banchine (Cold Ironing). Il primo si concentra sulle nove Autorità di Sistema Portuale e finanzierà interventi per la riduzione dei consumi energetici degli edifici portuali e della movimentazione delle merci e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il progetto Cold Ironing di elettrificazione delle banchine per ridurre le emissioni atmosferiche delle navi ormeggiate sarà destinato a 41 porti, di cui 39 appartenenti alla rete Ten-T.
Al programma di digitalizzazione della logistica, il testo del Governo dedica poche righe generiche. Esso prevede “ la creazione di piattaforme di dialogo e interlocuzione con i clienti per la gestione/monitoraggio/tracciamento e lo scambio bidirezionale per le singole spedizioni nelle diverse modalità; la dotazione di sistemi di intelligenza artificiale per pianificare, programmare ottimizzare i carichi, la digitalizzazione integrale dei documenti di trasporto”. Agli aeroporti è dedicato il progetto Digital Innovation che prevede per alcuni scali l’implementazione di un sistema Air Traffic Management di nuova generazione per la completa digitalizzazione delle operazioni.