Per la prima volta in Italia, una multinazionale della logistica viene posta sotto la tutela del Tribunale, nell'ambito di un'indagine su caporalato e sfruttamento del personale addetto alla movimentazione interna. Ed è uno dei più importanti nomi della logistica globale, Ceva, che proprio nelle scorse settimane è stata acquisita dalla compagnia marittima Cma Cgm. Il Corriere della Sera del 15 maggio 2019 rivela che la Procura di Milano e la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale hanno stabilito l'amministrazione giudiziaria per la divisione Contract Logistics di Ceva Logistics Italia, filiale italiana della multinazionale che ha sede in Svizzera. La vicenda rientra nell'indagine a carico del consorzio Premium Net, che gestiva la movimentazione delle merci nella piattaforma di Stradella e che è accusato d'intermediazione illecita e lo sfruttamento di manodopera.
Secondo gli inquirenti, il consorzio avrebbe organizzato "un carosello di società cooperative per occultare un regime di sopraffazione retributivo" per costringere i lavoratori "a ritmi gravosi, straordinari imposti sotto continua minaccia di licenziamento, omesso versamento di contributi, retribuzione difforme dalle ore davvero lavorate (anche undici al giorno)". La Procura di Milano non ha però limitato il raggio d'azione al consorzio, ma ha deciso d'intervenire anche sul suo committente Ceva Logistic Italia srl, imponendo la misura di prevenzione dell'amministrazione giudiziaria. Gli inquirenti hanno rilevato che nel 2017 Premium Net ha fatturato a Ceva oltre 47 milioni di euro e sono convinti che la multinazionale logistica fosse consapevole che il consorzio offriva condizioni economiche inferiori ai costi diretti delle commesse e lo faceva abbassando i costi reali del lavoro sotto a quelli che avrebbe avuto applicando il contratto nazionale.
I magistrati ritengono che applicare il Ccnl avrebbe comportato un costo maggiore pari a 22 milioni di euro, un elemento che Ceva non poteva ignorare e quindi giustificano il provvedimento contro Ceva con la "assenza di necessaria vigilanza" e "atteggiamento di condivisione o quantomeno di quiescenza ad una situazione pacificamente preventivata". Con l'amministrazione giudiziaria, i magistrati entrano direttamente nella gestione di Ceva Logistic Italia, con l'obiettivo che "il sottile e a volte compresso binario di perseguimento del legittimo profitto nella legalità del lavoro non venga alterato univocamente a favore del profitto aziendale con la conseguente rilevante compressione della dignità dei lavoratori".
Aggiornamento: nota di Ceva Logistics su questo evento
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