La sera di domenica 16 febbraio 2020 pattuglie miste di Polizia Locale e di funzionari dell’Asl di Torino hanno fermato e controllato nel centro della città una quarantina di rider che trasportavano cibi pronti a domicilio. I controlli sono stati ordinati dall’Autorità giudiziaria per verificare il rispetto sia delle norme di sicurezza, sia di quelle sanitarie. Nel primo caso, numerosi ciclo-fattorini sono stati multati con una sanzione di 18 euro perché l’impianto d’illuminazione delle biciclette non era in regola, nel secondo i funzionari dell’Asl hanno ispezionato lo zaino che contiene i prodotti alimentari e in questo caso eventuali irregolarità potrebbero coinvolgere anche le piattaforme per la consegna a domicilio. Questa operazione è collegata con l’indagine sul lavoro dei rider avviata dalla Procura di Torino a dicembre del 2019.
L’operazione di Polizia non è piaciuta al comitato torinese che rappresenta i rider, che dopo i controlli hanno diffuso un comunicato: “"Ieri sera mentre le solite centinaia di rider si muovevano per la città alla ricerca di ordini da consegnare, sono incappate in una brutta sorpresa: polizia e Asl, sempre così solerti a controllare i nostri datori di lavoro, erano in giro a placcare colleghi per controllare la presenza delle luci ed il contenuto degli zaini. Nel frattempo ovviamente con la scusa dei controlli per la sicurezza alimentare e stradale, sono partiti i controlli ai telefoni e ai documenti per accertare identità e regolarità del permesso di soggiorno. Proprio come capita sempre più di frequente sugli autobus: da generici controlli si passa alle retate antidroga e antimigrante". Il comitato ha anche convocato una manifestazione per il 21 febbraio per rilanciare le sue rivendicazioni.