Ci sono voluti vent’anni di ordinaria burocrazia, false partenze, opere rimaste monumento di sé stesse, per vedere se non proprio la conclusione dei lavori almeno il traguardo nella realizzazione della piattaforma logistica di Terni-Narni e del collegamento con la linea ferroviaria Orte-Falconara. L’ultimo atto concreto che precede l’avvio effettivo dell’opera è la convenzione sottoscritta alla fine del 2021 tra la Regione Umbria e Rfi, il gestore della rete nazionale. Ora la strada sembra spianata per realizzare un progetto che valorizza la piattaforma logistica posta al centro di un’area industriale potenzialmente vocata alla ferrovia, come l’industria siderurgica, e un corridoio ferroviario che sarà potenziato nei prossimi anni.
La parte più significativa dell’intervento a carico di Rfi sarà realizzare un collegamento diretto tra la piattaforma logistica e la linea Orte-Falconara, assicurando quindi l’arrivo e la partenza dei treni merci direttamente dall’impianto intermodale senza più la necessità del servizio di manovra da Terni. Il gestore della rete Fs seguirà tutta la procedura, dalla progettazione al collaudo, e consegnerà quindi l’impianto con i relativi collegamenti chiavi in mano.
I fondi necessari provengono per 9,5 milioni di euro dalla Regione insieme a tre milioni stanziati direttamente da Rfi per l’adeguamento impiantistico della linea e della stazione di Terni. Sarà inoltre necessario adeguare se non addirittura sostituire parte delle strutture della piattaforma, a suo tempo realizzate ma mai utilizzate. Tutti i treni in manovra saranno gestiti attraverso un apparato di controllo centralizzato del traffico.
La storia della piattaforma logistica di Terni-Narni affonda nella burocrazia e nell’immobilismo che ha caratterizzato numerose infrastrutture in Italia, simboli di sviluppo ma poi finite in un vicolo cieco. La prima volta dove è stata messa nero su bianco l’idea di realizzare quest’opera risale addirittura a una delibera del Cipe, la 121, del 21 dicembre 2001, “Legge Obiettivo: primo programma delle infrastrutture strategiche”. Questo corposo documento comprendeva anche la trasversale ferroviaria Orte-Falconara con un investimento previsto in 1,9 miliardi di euro e la piattaforma logistica umbra con una previsione di spesa di 14,7 milioni.
Ma bisognerà attendere il 2008 perché il ministero dei Trasporti approvi il progetto definitivo del primo stralcio che includeva il collegamento ferroviario diretto. Poi sono seguiti i lavori portati avanti senza troppa convinzione e soprattutto senza una visione unitaria e quindi senza prospettive operative. A quanto pare il 2022 sarà l’anno della svolta, insieme ai progetti di potenziamento della Orte-Falconara previsti nel Pnrr.
Piermario Curti Sacchi